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Cuccuruccucu Crocetta

Creato il 06 novembre 2012 da Ognimaledettopost
“Non chiamatemi assessore, la parola mi offende, mi basta Franco. Non voglio avere a che fare con i politici e lavorerò gratis, per sentirmi libero ”. Così si presentò il 6 novembre 2012 il nuovo assessore alla Cultura della Regione Sicilia, Franco Battiato, poeta prima che cantante, nominato dal neo presidente Rosario Crocetta. Il plauso alla scelta effettuata dall’ex sindaco di Gela sarebbe naturale, come naturale e unanime è stato il consenso giunto da politici di tutta Italia (anche del Parlamento nazionale: ma che c’entrano?). 
Cuccuruccucu CrocettaEppure…
Eppure c’è qualcosa che non va. Nulla da dire sulla statura del maestro Franco. Che però un mese fa fu tra i primi firmatari del manifesto degli intellettuali in favore di Claudio Fava, candidato alla Presidenza siciliana per Sel, FdS e Idv. Già questo disturba un po'. "Ma che me ne frega", il suo commento. "Queste sono cose da politici, chiedete a Crocetta. Se nella mia casa discografica c'è uno del Pdl non lo faccio suonare?".
Innanzitutto non si capisce quale sia l'impegno di Battiato, che scende in campo "parzialmente, perchè non posso e non voglio cambiare mestiere. L'unico progetto che ho è quello di trovare uno spazio per mettere in contatto la Sicilia con il resto del mondo attraverso degli eventi particolari". E qui nasce il primo inghippo. Perchè, aldilà della vaghezza dei propositi, per diradare la quale ci affidiamo al suo genio che avrà già macchinato qualcosa, desta perplessità la necessità, sentita da Crocetta, di assumere un assessore a tempo parziale. Come se la cultura, e nel caso quella siciliana, potesse vivere, anzi sopravvivere, di tempi parziali. 
C'è un aspetto, in particolare, che suona paradossale: Battiato è assessore "alla Cultura". Ma nel portale della Regione Sicilia il dipartimento non è previsto. C'è l'assessorato ai Beni culturali e all'identità siciliana, che non sembra essere la delega assegnatagli. E c'è, con compiti attinenti all'arte di Battiato, l'assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo. Quello di Battiato sembra invece un assessorato a metà tra i due guadi. 
Non sembri questione di sottigliezze linguistiche. Perchè, se "Franco" si occuperà di Cultura come "organizzatore di eventi a tempo parziale", in pratica un p.r. intellettuale, non potrà certo prestare la dovuta attenzione ai beni culturali siciliani. Si contano a centinaia i monumenti, gli edifici storici, le chiese medievali che in Sicilia crollano o sono in procinto di. Ci vuole un impegno 25 ore su 24. Altro che "parziale".  
Se, invece, non sarà "Franco" a occuparsi dei beni culturali, chi sarà? Un altro assessore ad hoc? Ma questo assurdo controsenso porterebbe a separare i "beni culturali" dalla "cultura" incanalandoli in due diversi dipartimenti.
La speranza è che "Franco" non faccia la fine di Roberto Vecchioni, che da presidente del Forum delle Culture presso il Comune di Napoli durò pochesettimane, travolto dalle polemiche sul suo compenso e dalle squallide manfrine dei giochi di potere. E che quella di Crocetta Rosario non sia stata soltanto la classica mossa del "nome" priva di concreta progettualità. 
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