Faccio sempre un sorrisino ironico, quando sento dire da qualcuno: Ho una cultura di sinistra … Oppure di destra…
No, mio caro, a mio parere hai una “ideologia”, di destra, di sinistra, cattolica, calvinista o quello che cavolo vuoi, ma non “cultura”.
La cultura non ha e non può avere connotazioni politiche o religiose.
E’ quel piccolo orticello che ciascuno di noi coltiva (e da appunto qui l’etimologia del termine cultura) con le materie che più gli aggradano, prosa, cinema, poesia, musica, architettura, pittura, filosofia quindi anche la politica, persino la cucina ed i cibi che mangiamo… eccetera eccetera.
Si può collocare ideologicamente Petrarca? Dante (di questi tempi, intendo…ai suoi era differente, avendo collocato all’inferno parecchi personaggi)? O Shakespeare?
Si può dare una connotazione “ideologica” al Colonnato del Bernini a Roma, alla cupola del Brunelleschi a Firenze, alle Piramidi o ad un moderno grattacielo? Il vino che beviamo…come possiamo dire se è di sinistra o di destra?
Ci possono essere letture o pitture di autori “collocati ideologicamente”, come il Capitale di Marx o il Principe di Machiavelli, oppure Guernica di Picasso, ma ovviamente non tutte.
Un caso di collocazione ideologica della cultura sono le arti figurative, cinema in primis. Tante opere infatti tendono ad “educarci” mediante un prodotto che dovrebbe essere di largo consumo però, guarda caso, i cosiddetti films impegnati non riscuotono mai un grande successo di pubblico.
La cultura è una cosa squisitamente individuale. C’è chi ne cura un solo aspetto, quello più consono ai suoi gusti ed alle sue capacità, chi invece spazia in vari campi cercando di accrescere le sue cognizioni ed assimilandole, altrimenti diventa puro nozionismo.
Nulla vieta perciò a chi è ideologicamente collocato a destra di leggere Marx o Engels o, viceversa, per chi è di sinistra, leggere Evola o Prezzolini al solo scopo di allargare il proprio campo culturale.
L’ideologia invece è tutt’altra cosa. E’ un complesso di opinioni, un orientamento di tipo esclusivamente politico che ci porta a scegliere, tra i vari aspetti della cultura, quelli più consoni al nostro modo di pensare, in base ai quali selezioniamo quindi scritti ed opere che contribuiscono a formare il nostro pensiero, collocandolo in una precisa area “politica” ed economica.