L’assessore Irene Nicoletta De Bona si trova fra l’incudine e un doppio martello, per così dire. Risulta assente alle stratosferiche manifestazione di Antonio Piva, per le cui mirabili imprese provo solo taedium vitae, viene flagellata da Zanolli e poi anche dal Pd, sia da Daniele Bonali che da Luca Burgazzi. Il peggiore però è il padronale Piva, la cui Publiaeventi è stata pagata dal Comune con 100mila euro. Chi manca alle “Corde dell’anima” si accorge che in realtà le corde sono catene, o manette. Gli assenti vengono regolarmente puniti, anche Perri. Oltretutto la lettera di Burgazzi è stata tagliata. Qualcuno dirà: ben due lettere dal Pd? Litigano? Mi domando invece che ne è di quei 100mila euro, c’è il rendiconto? E perché non sono cento ma solo due le lettere di protesta del Pd? La Provincia è un giornale che divide e francamente mi sta annoiando e tanto.
Egregio direttore,
ho letto con attenzione l’intervento dell’assessore alla cultura De Bona in cui si interroga sulle prospettive culturali della città di Cremona.
Sicuramente una riflessione legittima, ma il vero problema è che il compito dell’assessore non può ridursi a questo. Oltre alle domande e riflessioni occorrerebbe che ci fosse qualche strategia di fondo, una qualche idea. Fare auspici purtroppo non basta per far crescere la città.
Capisco poi che si avvicinino le elezioni e che quindi si debba giustificare in qualche modo la propria presenza in giunta, ma intestarsi il merito di aver portato a casa il riconoscimento Unesco per la liuteria, mi pare un po’ troppo; anche per il politico più spregiudicato.
Cosi come anche parlare del Museo del Violino; museo che è nato grazie al contributo del cavaliere Arvedi e che ha però trovato un’amministrazione comunale priva di una reale progettualità.
La liuteria rappresenta per Cremona la vera specificità, ecco perchè è necessario investirci in termini di idee e di progetti. Molti sono gli interrogativi che non trovano ancor risposta.
Che ruolo avrà il MdV rispetto al sistema museale già presente?
Quali saranno i costi che la città dovrà accollarsi per renderlo davvero una struttura con richiami internazionali? Che ruolo ha e avrà il sistema della liuteria cittadina?
Abbiamo posto questi ed altri interrogativi sia in consiglio comunale sia in incontri pubblici.
Purtroppo non abbiamo mai avuto occasione per poterne discutere in maniera seria.
Per questo chiediamo che da qui all’apertura del Museo si inizi una discussione pubblica con tutti i soggetti pubblici e privati per far si che il Museo del Violino non diventi un’altra delle occasioni perdute. Noi saremo pronti a dare il nostro contributo, ben sapendo che si tratta di un progetto che dovrà essere ripreso dalla prossima amministrazione con più autorevolezza e competenza di quanto è stato fatto fin ora. Molto tempo è stato perso e la città rimane sempre più immobile, incapace di aprire il proprio sguardo verso l’esterno.
La politica deve cambiare passo per invertire questa tendenza perchè le possibilità ci sono, basta saperle cogliere e farle fruttare.
Luca Burgazzi
responsabile cultura Pd