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Alcuni, intascavano l'assegno sociale dell'Inps pur essendo rientrati nei loro paesi d'origine, (la legislazione prevede, infatti, che i beneficiari degli assegni, siano essi italiani o stranieri, devono avere compiuto i 65 anni, risiedere in Italia e versare in condizioni economiche disagiate.
Dalle indagini delle Fiamme Gialle è emerso invece che ai soggetti individuati mancava uno dei requisiti, la residenza sul territorio italiano), altri riscuotevano assegni presentando documenti falsi e un ragazzo continuava a ricevere i soldi della madre…morta.
Dall'attività investigativa, condotta dagli uomini del Capitano Michele Baldiglio e coordinata dalla Procura di Cuneo, è emerso che 35 cittadini extracomunitari intascavano l'assegno senza essere in Italia: alcuni c'erano erano giusto il tempo di prendere l'assegno, altri erano addirittura rientrati nei loro paesi d'origine.
Tutti continuavano a ricevere l'assegno su conti bancari italiani, quasi sempre cointestati con familiari o parenti che vivono in Italia.
In un episodio, l'assegno destinato ad una donna congolese ultrasettantenne, residente a Cuneo, deceduta nel gennaio 2009, ha continuato regolarmente a essere riscosso dal figlio 41enne, che svolge un regolare lavoro dipendente come autotrasportatore.
Nove le persone denunciate, 26 sanzionate.
A tutti sarà ora revocato il beneficio dell'assegno e sarà chiesta la restituzione del denaro.
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