Cuore Boston contro i Bulls Gli Hawks non si fermano più

Creato il 06 novembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

I Celtics battono Chicago ai supplementari, Atlanta vince in Minnesota ed è l’unica imbattuta a Est. Golden State trionfa ancora in casa, stavolta contro Utah. Successi anche per Phoenix, Orlando, Denver, Milwaukee, Cleveland e Detroit

Vittoria con supplementati per Boston su Chicago e per Phoenix (con 2 prolungamenti) su Memphis. Atlanta continua a vincere e rimane sempre l’unica imbattuta a Est, Dwight Howard e Orlando dominano New Jersey, mentre Golden State fa 4/4 in casa battendo anche Utah, tenendola a 78 punti.

L’entusiasmo di Pierce e Garnett

Boston Celtics – Chicago Bulls 110-105 dts

Sempre fuori Shaq, ma i Celtics sono sempre loro e sono sempre quelli: con un cuore enorme. Contro Chicago ne è servito, perché i Bulls hanno giocato una signora partita, rimontando anche dal -15 dopo un bell’inizio di Boston che ha piazzato un parziale di 22-3 a cavallo dei primi due quarti per andare avanti 41-26. Chicago mantiene la calma, non si scompone nemmeno di fronte alla precisione chirurgica di Ray Allen e pazientemente costruisce la rimonta, finalizzata dalle due triple in un minuto di Luol Deng sugli scarichi di Rose (96 pari e overtime). Nel finale del supplementare, Joakim Noah, autore di una splendida prova, perde però palla contro Kevin Garnett, pretendendo un po’ troppo dalle sue qualità di palleggiatore, e Davis con 13 secondi da giocare può fissare il punteggio finale dalla lunetta.

Boston: Allen 25 (6/7, 3/5, 4/4 tl), Garnett 16, Davis 15, Daniels 13, O’Neal 12, Pierce e Rondo 10. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Rondo 11.
Chicago: Noah 26 (8/13, 10/10 tl), Deng 20, Rose e Gibson 18. Rimbalzi: Noah 12. Assist: Rose 9.

Joe Johnson protegge la palla

Minnesota Timberwolves – Atlanta Hawks 103-113

Malgrado l’assenza di Marvin Williams (ginocchio destro), Atlanta prosegue il suo viaggio da imbattuta in questo splendido inizio di stagione, affidandosi al sesto uomo Jamal Crawford e a una prova stracompleta di Josh Smith (anche 8 rimbalzi e 5 stoppate nella sua partita!). I ragazzi di Larry Drew sono praticamente sempre avanti, toccando anche il +17 con Smith a 5’37 dalla fine del terzo quarto (75-58), ma è Crawford che mette la giocata più importante. Prima salva la palla in campo con una ricezione molto difficile, poi si posiziona in angolo per la tripla e il fallo che danno agli Hawks 11 punti di margine con 5’16 da giocare (98-87), rispondendo al tentativo di rimonta dei padroni di casa.

Minnesota: Love 18 (5/15, 1/4, 5/5 tl), Johnson 18 (3/5, 4/6), Brewer 18 (8/15, 0/1, 2/2 tl), Beasley 16. Rimbalzi: Love 12. Assist: Telfair 7.
Atlanta: Crawford 22 (7/10, 1/4, 5/5 tl), Smith 20, Bibby 15, Horford 14, Johnson 11, Powell 10. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Smith 6.

La festa di Phoenix

Phoenix Suns – Memphis Grizzlies 123-118 d2ts

Dopo aver condotto anche di 18 punti a 41 secondi dalla fine del primo quarto (35-17), i Memphis Grizzlies sono andati a una dormita difensiva dall’espugnare Phoenix. Gli ospiti, con David Joerger nelle vesti di capo allenatore (Lionel Hollins e l’assistente Johnny Davis hanno partecipato al funerale di Maurice Lucas, indimenticato ex giocatore e assistente di Portland), potevano chiuderla quando 1.1 secondi dei regolamentari dalla fine s’è presentato in lunetta Rudy Gay, che sbaglia il primo e prova a sbagliare anche il secondo per far partire il cronometro, ma lo segna. Sulla rimessa, Phoenix tenta l’alley-oop per Richardson e la difesa ospite si apre come il Mar Rosso, concedendolo. Non basta un supplementare, però, perché Nash sbaglia il tiro della vittoria e Grant Hill non riesce a correggere in tap-in. La tripla di Richardson e 4 in fila di Nash permettono ai Suns di condurre 116-110 a 2’23 dalla fine del secondo overtime: Rudy Gay, ancora lui, tirerà per il pareggio con 8 secondi da giocare sul 119-116, ma sbaglia e ancora la coppia Richardson-Nash chiude dalla lunetta.

Phoenix: Richardson 38 (8/21, 6/8, 4/5 tl), Nash 25, Turkoglu 18, Warrick 15, Dragic 13. Rimbalzi: Frye 11. Assist: Nash 9.
Memphis: Gay 26 (8/17, 3/5, 1/2 tl), Gasol 26 (12/13, 2/3 tl), Mayo 23, Conley 16, Randolph 12, Arthur 10. Rimbalzi: Randolph 14. Assist: Conley 7.

Dwight Howard e Brook Lopez

Orlando Magic – New Jersey Nets 105-90

New Jersey segna 5 triple in 6 minuti nel secondo quarto (2 Outlaw, 2 Williams, 1 Harris) e comanda di 10 a 1’39 dall’intervallo (51-41), ma non è sufficiente contro questa Orlando e questo Dwight Howard. “Superman” ha reso giustizia ai suoi due premi consecutivi di miglior difensore Nba (Brook Lopez 3/17 al tiro!), ma soprattutto se mettesse i tiri liberi con queste percentuali in maniera continuativa potrebbe davvero ridefinire al rialzo le ambizioni dei Magic, che già non sono poche. Il terzo quarto è quello decisivo: 32-16, con 3 triple di Pietrus che consentono ai padroni di casa di chiudere sul +13 dopo 36′ (80-67).

Orlando: Howard 30 (9/13, 12/16 tl), Nelson 20, Carter 19, Lewis 12. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Nelson 6.
New Jersey: Outlaw 17 (4/4, 3/4), Williams 15, Harris 14, Humpries 13, Lopez 10. Rimbalzi: Outlaw 6. Assist: Farmar 7.

Chauncey Billups (a sinistra) e Ryan Gomes

Denver Nuggets – Los Angeles Clippers 111-104

Carmelo Anthony sembra aver ormai superato i problemi al gomito destro e infligge una dura serata alla difesa dei Clippers, che malgrado il grande impatto della coppia Gordon-Griffin devono incassare la quinta sconfitta in 6 partite. Con Melvin Ely e Shelden Williams in quintetto come lunghi al posto degli infortunati Nene e Martin, i Nuggets vanno sotto anche di 10 (canestro e fallo per Griffin, 51-41 a 4’07 dall’intervallo), ma poi con 6 punti in 2′ di Anthony nel terzo quarto vanno a +8 (66-58 con 7’50 da giocare nel periodo) e toccano poi il massimo vantaggio con la tripla di Al Harrington che apre l’ultimo quarto (85-71). I Clippers combattono fino alla fine, grazie anche all’impatto di Craig Smith dalla panchina e alla doppia-doppia del sorprendente playmaker Bledsoe, ma non basta.

Denver: Anthony 30 (14/19, 0/1, 2/2 tl), Harrington 18, Afflalo 16, Williams e Billups 12, Smith 10. Rimbalzi: Ely e Harrington 8. Assist: Billups 7.
LA Clippers: Griffin 26 (11/18, 4/4 tl), Gordon 21, Smith 18, Bledsoe e Butler 12, Kaman 10. Rimbalzi: Griffin 10. Assist: Bledsoe 13.

La potenza di John Salmons e Danny Granger

Indiana Pacers – Milwaukee Bucks 90-94

Nonostante l’emicrania che ha tenuto Andrew Bogut fuori da questa partita, i Bucks vincono la seconda gara stagionale, in una sfida molto particolare. Dopo il tiro allo scadere del secondo quarto realizzato da Darren Collison dalla lunghissima distanza, i Pacers conducevano 60-52. Poi, praticamente, non s’è più segnato (38.7% al tiro per Indiana, 38.6% per Milwaukee). I Bucks comunque restano in partita fino alla fine e provano a prendere il comando con la rubata e i 2 in contropiede di Jennings (90-85 a 3’27 dalla fine), ma ci sono voluti i tiri liberi di John Salmons a 5 secondi dalla fine per avere la certezza della vittoria.

Indiana: Granger 19 (6/13, 0/4, 7/8 tl), Collison 19 (4/10, 1/3, 8/9 tl), Hibbert 14, Dunleavy 11, George 10. Rimbalzi: Hibbert 12. Assist: Hibbert 4.
Milwaukee: Salmons 22 (4/9, 2/5, 8/10 tl), Jennings 18, Mbah a Moute e Maggette 10. Rimbalzi: Mbah a Moute 15. Assist: Salmons 5.

Contrasto tra Watson e il tatuatissimo Ellis

Golden State Warriors – Utah Jazz 85-78

Partita stranissima tra due formazioni abituate a mettere tanti punti sul tabellone, e alla fine Golden State preserva la sua invincibilità interna. Deron Williams prova a guidare i suoi ma ci mette anche 8 inusuali palle perse, riuscendo però a servire Raja Bell per l’ultima parità, a quota 72, con 3’16 da giocare. Il finale è tutto per Stephen Curry, che scrive 9 degli ultimi 13 punti dei suoi, compresi i 4 tiri liberi che danno la sicurezza della vittoria in questo grandissimo inizio di stagione per coach Smart.

Golden State: Ellis 23 (9/18, 0/4, 5/9 tl), Curry 20, Lee 14. Rimbalzi: Biedrins 20. Assist: Curry 6.
Utah: Williams 23 (8/14, 1/4, 4/7 tl), Jefferson 16, Millsap e Miles 12. Rimbalzi: Jefferson 15. Assist: Williams 6.

Daniel Gibson vola a canestro

Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 116-123

Dominanti nei primi 16′ della partita, costruendo un vantaggio di 19 lunghezze, i Cleveland Cavaliers stavano per sprecare tutto, facendosi rimontare dai 76ers di un grande Holiday e finendo a -8 in avvio di ultimo quarto, dopo il tiro di Speights a 10’52 dalla fine (87-79 Phila). Qui i Cavs (privi di Antawn Jamison per un problema al ginocchio sinistro) reagiscono in maniera rabbiosa, segnando 44 punti nel solo ultimo periodo (15 dei quali segnati dal solo Gibson!), e con un break di 17-3 prendono nuovamente il comando delle operazioni (112-105 firmato Mo Williams a 1’28 dalla sirena finale).

Philadelphia: Holiday 29 (7/12, 3/5, 6/8 tl), Brand 20, Williams 16, Nocioni 15. Rimbalzi: Battie 7. Assist: Holiday 8.
Cleveland: Varejao 23 (10/10, 3/5 tl), Mo Williams e Gibson 22, Hickson 16, Graham 10. Rimbalzi: Varejao 12. Assist: Mo Williams 7.

L’attacco di Will Bynum su Boris Diaw

Detroit Pistons – Charlotte Bobcats 97-90

Nonostante i problemi tra coach Kuester e Rodney Stuckey, rimasto seduto in panchina per tutta la partita, i Pistons vincono finalmente la prima partita della stagione dopo 5 k.o., evitandosi la prima partenza da 0-6 dopo trent’anni. A fare il playmaker ci ha pensato Tracy McGrady (23 minuti per lui, partendo in quintetto), che a fine gara ha incassato i complimenti di Charlie Villanueva. I Pistons non sono mai stati sotto in tutta la partita, andando anzi a condurre anche di 22 punti nel secondo quarto (41-19). Charlotte rientra, e con la tripla di Derrick Brown è a -3 con 19 secondi da giocare (93-90), ma i tiri iberi di Will Bynum e di Richard Hamilton, recuperati dagli infortuni, sigillano la vittoria di Detroit.

Detroit: Gordon 20 (6/14, 1/2, 5/5 tl), Hamilton 16, Prince 14, McGrady e Villanueva 10. Rimbalzi: Wallace e Monroe 6. Assist: Wallace 4.
Charlotte: Jackson 28 (8/11, 4/8), Wallace 13, Augustin 12, Thomas 10. Rimbalzi: Diaw e Brown 7. Assist: Augustin 8.

tratto da Gazzetta.it



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