Curiosity SAM detail sol 96
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Come avevamo anticipato, Curiosity ha trascorso il Giorno del Ringraziamento, scrutando possibili destinazioni e futuri target per il primo utilizzo del suo trapano.
Il lavoro di ricognizione segue il percorso verso il luogo chiamato “Point Lake”.
Ecco il messaggio del rover dal suo canale di Twitter @MarsCuriosity:
"Thanksgiving isn't so different on Mars. I had a long drive & plan to take photos. No pie, though"
[“Il Ringraziamento non è molto diverso su Marte. Ho guidato molto e pianificato foto. Nessuna torta, però”]
Raggiunto Point Lake, il rover utilizzerà la Mastcam per individuare una roccia da perforare: il trapano può bucare fino a 2,5 centimetri, andando più in profondità di qualsiasi altro strumento utilizzato finora con precedenti missioni.
Sono circa 4 mesi che Curiosity è atterrato su Marte per una missione di due anni, mirata a determinare se il Pianeta Rosso è mai stato in grado di sostenere vita microbica.
Il cuore del rover è il Sample Analysis at Mars (SAM), in grado di identificare composti organici.
Uno strumento analogo era a bordo delle sonde Viking ed i suoi risultati avevano dato luogo ad accese discussioni, che proseguono tutt’oggi ad oltre trent’anni di distanza.
Nonostante nell’area di Rocknest il rover abbia prelevato 5 campioni (5 scoop), il SAM ha sniffato solo una volta un po’ di polvere marziana ma sembrerebbe che già abbia fatto una grande scoperta.
Secondo John Grotzinger, geologo alla Caltech di Pasadena, una scoperta che “sarà nei libri di storia”.
Il team del rover sta ancora studiando i dati del SAM per essere certo dei risultati prima di ogni altra divulgazione, ha precisato Grotzinger ma allo stesso tempo, viene anticipato che l’annuncio avverrà in occasione dell’American Geophysical Union, che si terrà tra il 3 e il 7 dicembre a San Francisco. Nella stessa occasione, verranno presentati anche molti altri articoli e risultati sulla missione.
Abbiamo letto la notizia la mattina presto di due giorni fa, poche ore dopo la sua diffusione negli Stati Uniti e prontamente l’abbiamo riportata in Italia, da allora in Internet sono dilagate ipotesi e speculazioni.
Guy Webster, portavoce della missione per il JPL, precisa:
“Il team scientifico sta analizzando i dati dell’ispezione sul campione di suolo marziano effettuata dal SAM ma non è ancora pronto a discuterne”.
Lo stesso Webster cerca di smorzare un po’ l’entusiasmo, invitando alla prudenza e alla pazienza.
“Questo non cambia i criteri seguiti finora rispetto ai risultati passati della missione, come l’analisi atmosferica del SAM o il per il campione di suolo analizzato dalla CheMin: gli scienziati vogliono prendere confidenza con le scoperte prima di parlarne al di fuori del team scientifico”.
“Per quanto riguarda i libri di storia, tutta la missione è da libri di storia. John era felice per la qualità e la portata di informazioni provenienti dal SAM, quando un giornalista è capitato nel suo ufficio la scorsa settimana. E’ stato felice allo stesso modo per gli altri risultati della missione ottenuti fino ad oggi”.
Un po’ una doccia fredda, quindi, per cercare di smorzare gli animi: d’altra parte anche se Curiosity avesse già rilevato molecole organiche, la loro presenza non sarebbe automaticamente sinonimo di vita.
Sarebbe, però, altrettanto sorprendente il fatto che il rover abbia trovato eventuali tracce organiche praticamente il superficie: ricordiamo infatti, che Curiosity ha usato la sua paletta solo su una piccola duna di sabbia trasportata dal vento e non su un terreno consolidato.
Curiosity sol 84 - 85 MAHLI Anaglyph scoop
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Una presenza organica tra qualche granello di polvere avrebbe implicazioni enormi: vorrebbe dire che su Marte ci potrebbe essere molto di più!
Dalla semplice sabbia il rover potrebbe veramente fare una scoperta epocale: basta pensare alla nostra sabbia nella quale sono racchiusi scheletri e gusci di organismi.
Nonostante, quindi, la speranza ci sia e, non lo nascondiamo, saremo in ansia fino all’American Geophysical Union, immaginiamo che l’annuncio non sarà quanto tutti ci aspettiamo: potrebbe piuttosto riguardare qualche scoperta legata alle caratteristiche meccaniche della sabbia marziana che, come spesso abbiamo sottolineato, sembra avere un curioso comportamento, aggregandosi come se fosse umida o magnetizzata, invece di risultare piuttosto polverosa.
Stay tuned!
Source: http://youtu.be/64hvqhgbaLw