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Curling : Le scope dalla saggina al sintetico‏ (by Renato Negro)

Creato il 20 maggio 2013 da Simo785
Curling : Le scope dalla saggina al sintetico‏ (by Renato Negro)Curling : Le scope dalla saggina al sintetico‏ (by Renato Negro)Curling : Le scope dalla saggina al sintetico‏ (by Renato Negro) Capita di sentire che le scope ( brooms) moderne con cui si gioca a curling sono entrate in uso in un epoca relativamente recente. Ma è sempre utile saperne di piu’ e quindi ho scavato nella storia di questo sport per riuscire a datare con maggior precisione anche questo aspetto del curling moderno. In particolare può essere interessante sapere quando e come la scopa ha smesso di essere quella usata a casa ed è diventato l’attrezzo sportivo specifico per il curling. Per questa nuova ricerca dobbiamo andare indietro nel 1956. L’idea di creare una scopa di gioco l’ha avuta il signor Fern Marchessault di Montrèal. Per la sua nuova creazione Fern mantenne l’uso della scopa in saggina ma la ridisegna in modo piu’ appropriato all’uso sul ghiaccio. Fonda la società Curl Master e produce e commercializza i primi 2 modelli.
Il primo si chiamerà Little Beaver ed ha una linguetta di plastica o pelle inserita tra i fili di saggina. L’ideatore Marchessault dichiarò che questa scopa, rispetto alle scope tradizionali, esercitava un +25% sulla potenza di traino dello stone. Aveva però anche una grave controindicazione queste scope spesso rovinavano il ghiaccio e alcuni club di allora ne avevano vietato l’uso. Nel 1958 Fern Marchessault crea un nuovo prototipo, per ovviare ai problemi del primo modello, e nasce la Black Jack, una scopa decisamente più delicata che non rovina il ghiaccio. Con la Black Jack i problemi sono però creati dai detriti che la scopa lascia nella sua azione ma questo modello ebbe comuque larghi consensi ed è entrato a buon diritto nella storia del curling. Qualche anno dopo, siamo nel 1960, nasce la prima scopa sintetica. A crearla un giocatore di Calgary Thed Thonger. A onor del vero forse è azzardato dire che si tratta del primo sintetico perché era realizzata con un uso abbondante di cotone e plastica. Poi alla fine degli anni 60 due giocatori di Calgary John Mayer e Bruce Stewart creano  e mettono in vendita le prime scope a spazzola usando pelo di crine o di maiale e martora. Il primo importante atleta che usò la nuova scopa è stato Paul Gowsell (nella foto sotto, il secondo da destra). Curling : Le scope dalla saggina al sintetico‏ (by Renato Negro)   Paul è ricordato come “la Leggenda di Calgary”.  Con il suo team conquistò una infinita serie di campionati nazionali canadesi ma anche il Mondiale Junior del 1976 in Scozia e nel 1978 l’edizione del Mondiale giocato in Svizzera. In quegli anni di Paul Gowsell, come giocatore, si diceva un gran bene e tutti vedevano per lui importanti traguardi. Ma invece la sua carriera fu molto breve. Era un atleta bravo ma troppo folle. A Paul il merito di essere stato il primo ad usare e conseguire importanti risultati con la nuova scopa  ma in particolare l’aver inventato una nuova modalità atletica di azione sul ghiaccio. Oggi Paul Gowsell è un tranquillo cinquantenne che vive a Calgary ma quando negli anni 70 raggiungeva con la sua squadra la sede di un torneo già vedendolo comparire all’orizzonte, su quel vecchio furgone T1 VW sempre strapieno di bottiglie di birra, gli organizzatori del torneo iniziavano a vivere serie preoccupazioni. Ancora oggi quello che Paul ebbe il coraggio di fare in un torneo a Winnipeg rimane un esempio della sua ordinaria follia. Durante una partita Gowsell si indispettì per le lunghe attese imposte dallo skip avversario nel comandare i tiri. Paul, con l’aiuto di un ragazzo a bordo pista, decise di ordinare una pizza. La pizza non tardò ad arrivare e Gowsell nelle prolungate attese iniziò a mangiare. Si dice poi che l’ultimo stone dell’avversario ( un certo skip Mc Grathm) fu ostacolato nel raggiungere il punto da una oliva sul ghiaccio caduta dalla pizza di Paul. Ma dell’oliva non c’è certezza. La leggenda deve sempre trovare , vero o falso che sia poco importa, un gran finale della storia.

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