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Curling Stones: Il dopo granito è già realtà‏ (by Renato Negro)

Creato il 25 novembre 2013 da Simo785

In un precedente articolo ho raccontato dell’importanza che ha per il curling l’isola di Ailsa Craig. http://barfrankie.altervista.org/blog/il-curling-lascia-lisola-di-ailsa-craig%e2%80%8f-by-renato-negro/

Curling Stones: Il dopo granito è già realtà‏ (by Renato Negro)

Questo spuntone di roccia dal 1851 fornisce il granito essenziale alla realizzazione delle stones di gioco. Ma l’obbligo imposto dal governo scozzese di abbandonare l’isola, e quindi i prelievi di granito, alla ditta produttrice Kays creano un serio problema  al futuro di questo sport. In verità c’è ancora tempo per emettere un grido d’allarme in quanto la società Kays ha fatto scorte portando nel suo stabilimento scozzese , dove continuerà a produrre, 270 tonnellate del pregiatissimo granito Blu Hone e 1500 tonnellate di una seconda scelta chiamata Common Green.

Già da tempo, in previsione della futura carenza di materia prima, alla Kays realizzano stones miste create essenzialmente con il Common Green ma con la base che scivolerà sul ghiaccio ( stikeband) in Blu Hone perfettamente compattata al tutto con un prodotto ,altamente resistente all’umidità, come la  colla epossidica. In termini tecnici questa lavorazione si chiama Ailset. Cosi’ facendo il mondo del curling potrà dormire sonni tranquilli fino al 2020 e poi? Poi chi vorrà potrà continuare ad acquistare delle stones in granito dalla società Canada Curling Stone CA di Komoka (Ontario) che dal 1992 preleva nel nord del Galles il Trefor un granito di buona qualità ma , considerato dagli esperti, di un livello inferiore al Blu Hone.

Il granito Trefor si distingue anch’esso in 2 qualità il Red ,piu’ pregiato, ed il Blu Trefor piu’ economico. Scendendo poi ancora nella scala della qualità e dell’economia c’è sempre la possibilità di scegliere anche il granito Keeny Stone ( di un colore marrone sabbia) e ,il molto poco usato ma presente sul mercato, granito indiano. Apriamo però una finestra anche verso il futuro ma a dire il vero un futuro già attuale e già in commercio. Nei primi anni 90 la società americana Alpine ha preso in seria considerazione il problema mondiale del granito ed ha avviato degli studi e delle sperimentazioni per trovare un prodotto che potesse degnamente sostituire lo storico granito Blu Hone. Da subito era stata presa in grande considerazione la porcellana prendendo come spunto la scelta della NASA che ha sempre rivestito l’esterno delle navicelle spaziali proprio con questo materiale a protezione dalle altissime temperature sia calde che fredde.  Alla fine del secolo scorso la Alpine si è quindi presentata sul mercato con delle stones realizzate il Gres Porcellana. I risultati tecnici sono stati straordinari e confrontati con il classico Blu Hone hanno registrato notevoli punti di gradimento :

1) Estremamente basso assorbimento di umidità ( 0,03%) 2) Incredibile resistenza all’abrasione 3) nessun deposito di calcio 4) Nessun problema di scorte per il futuro 5) Prezzo altamente concorrenziale 6) Alta resistenza alla frattura  Dalla prove sul ghiaccio sembrerebbe inoltre che queste stones in ceramica si adattano subito alle migliori azioni di gioco. Inoltre, per il minor attrito, non andrebbero mai a danneggiare lo stato del pebble ( bagnatura) in pista per tutta la gara.   Oggi le stones in gres porcellana, anche se ancora molto boicottate dalla Federazione Mondiale di curling , sono acquistabili e vengono garantite per 40 – 50 anni. I giocatori professionisti del curling canadese che, oltre a giocare, sono loro stessi venditori di materiale tecnico per il curling sono invece molto favorevoli al cambiamento. E’ il caso del mitico Kevin Martin che nel suo negozio-laboratorio di Edmonton propone ai club clienti il ricondizionamento delle loro vecchie stones di granito con l’applicazione di una base di scivolata in gres porcellana ( in questo caso l’operazione tecnicamente viene chiamata Tilesert). Costo dell’operazione 495 dollari canadesi. E se lo consiglia Kevin Martin si direbbe che può essere una buona soluzione.  

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