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Curriculum Vitae

Creato il 14 luglio 2015 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1
  Curriculum Vitae  I datori di lavoro in Italia, si dimostrano da subito interessati al tuo curriculum. Eccerto. Come potrebbe essere altrimenti?"Caspita! Questa tizia si è data da fare, addirittura una laurea in Lettere". I datori di lavoro in Italia, si affrettano a sbirciare quella data e cominciano a muovere le dita contando gli anni. Le muovono e ci giocano, si toccano il mento, fanno finta di pensare e poi... Valentina Orsini, nata a Roma il 10/08/1985.----FEMMINA----.Mmm, 85 + 20 e arriviamo al 2005. Aggiungi 10 e quant'è che fa?TRENTA. Be' inizia ad essere vecchiotta.Sì ok, sarà pure qualificata ma...con quella laurea magari ha pretese troppo alte e l'azienda non può permettersela...  Ci ragionano, ci provano poverini, fanno del loro meglio.E poi dì pure che ti chiamano.Cioè chiamano te, la vecchiotta laureata con strane e ipotetiche "alte" pretese.Ti chiamano, e la telefonata di lavoro tipo è più o meno così: "Bene bene. Valentina guarda tu sei molto qualificata. Sembri una tipa in gamba. Hai la patente, non hai problemi a spostarti, a fare turni o a lavorare nel week end e nei festivi?- Assolutamente. Sono automunita e disponibile a lavorare anche nei week end.Bene...eeeeeh, dimmi, hai altri impegni in questo momento? Studi, ti devi laureare?- Be' in realtà sono già laureata (quale cazzo di curriculum hai letto???), quindi no. Niente impegni se non...be' ecco, sono una mamma quindi diciamo i figli".  Ogni volta che dico "figli" il mondo attorno a me si blocca. Resta interdetto. Mi guarda schifato, stupito, incredulo."Ah...(pausa)...quindi tu hai figli?"."Sì, due"."Eeeeeh, come faresti con due figli...a lavorare?".Io non rispondo.E lui va avanti."Maaaaa...sei sposata?".(Cosa cazzo ti frega - a te - se sono sposata?). La telefonata tipo a quel punto può dirsi conclusa. Il mio umore fottuto e la mia speranza morta ammazzata.Fine. Che poi io sono una tipa che pensa. Pensa e ripensa e poi ripensa e poi pensa e così via, a oltranza.C'è poco da pensare.In questo periodo di sconforto totale è davvero dura trovare una soluzione. Dopo essermi trovata di nuovo senza lavoro, e dopo tante promesse di contratto e dopo tanta delusione, mi sono rimessa in gioco. Ho rivisto il mio curriculum, l'ho aggiornato.Il paradosso sulla mia formazione, l'apice della depressione e il volto di un paese morto."Oddio...che faccio? La lascio la laurea o la tolgo?".No...non è normale. Non è così che dovrebbe essere. Eppure capita. Le mie competenze dove vanno a finire?Questi lavori del cazzo che ho fatto, dove mi porteranno? Sono domande destinate a rimanere aperte, irrisolte, sole. E magari sarà così sempre, oppure no.Io intanto sopravvivo, in qualche assurdo modo. Sogno di partire, abbandonare per sempre l'Italia, ma non è semplice. Ho riaperto il pc dopo tanto tempo. Sto scrivendo. Sto finendo il mio racconto, sto pensando già a cosa dire agli editori.Spero almeno loro non contino le dita come gli imprenditori o i direttori dei supermercati.Spero mi salvi ciò che realmente sono, ciò che realmente valgo.Nel bene e nel male. Nel frattempo mi sforzo di trovare un po' d'ispirazione, il finale migliore.Quella storia dipende da me, questa no.Guardo ancora una volta il mio curriculum, come stessi guardando l'ultimo capitolo della storia di Anna. Vorrei cambiarlo, inventare un sacco di cose. Ma non posso.Sono una donna, ho trent'anni. Sono laureata.Sono madre.Ho due figli e due cani.Ho l'utero.  Merda, ho l'utero!!! 

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