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Da dove venite ? Dalla Sicilia !

Creato il 02 ottobre 2011 da Diarioelettorale

Il cammino della speranza” è un film di Pietro Germi del 1950.
Il film si ricorda per diverse cose, una di queste è la presenza come colonna sonora della canzone “Vitti na crozza” composta ed eseguita dal maestro Franco Li Causi e di cui qualcosa avevo già detto qui.
La seconda è per la scena nel film di un duello rusticano tra la neve delle Alpi.

Raf Vallone - Franco Navarra

Raf Vallone - Franco Navarra

La terza perchè protagonisti del duello rusticano erano da un lato il protagonista del film l’attore Raf Vallone e dall’altro lo sfortunato attore castellammarese Franco Navarra il quale compare nei titoli di testa.

Il film ci ricorda che anche gli italiani sono stati emigranti, e che quello che compiono oggi i disgraziati che arrivano in Italia con mezzi di fortuna (e di sfortuna), affidandosi a scafisti o mediatori cui consegnano tutti i loro averi è un altro “cammino della speranza” che troppo spesso si trasforma in un cammino di disperazione.
Il film racconta delle disgrazie e della povertà di un gruppo di minatori siciliani di un paesino del nisseno, del loro tragico esodo verso la Francia e rispecchia drammaticamente la realtà di molte famiglie dell’entroterra siciliano nell’immediato dopoguerra.
A firmare sceneggiatura e soggetto ci sono lo stesso Germi e nomi come Federico Fellini e Tullio Pinelli.
Nelle intenzioni di Germi sembra avrebbe dovuto intitolarsi Terroni, e questa è la trama:

La chiusura di una zolfara lascia senza lavoro tutti i minatori del piccolo paese.
Il film inizia con le scene della lotta dei minatori che, disperati, occupano la miniera.
Tra di loro c’è anche Saro Cammarata (Raf Vallone).
I minatori comunque devono arrendersi e la miniera chiude gettando sul lastrico intere famiglie.
Ma ecco che in paese arriva un tale, un certo Ciccio Ingaggiatore (Saro Urzì) che li esorta a partire, ad andare in Francia, dove il lavoro c’è per tutti, è ben pagato e dove volendo potranno anche diventare benestanti.
La disperazione rende deboli e molti ascoltano la proposta di Ingaggiatore che promette, dietro adeguato compenso, di farli emigrare clandestinamente.
Prima in corriera e poi in treno comincia così il lungo e fortunoso viaggio del gruppo attraverso l’Italia.
Tra gli emigranti ci sono Saro (Raf Vallone) che, vedovo, parte con i suoi tre bambini che non sa a chi lasciare e Barbara (Elena Varzi), legata al pregiudicato Vanni (Franco Navarra), il quale all’ultimo momento si unisce al gruppo.
C’è anche il vecchio ragioniere con il suo cagnolino che lavorava negli uffici della miniera, rovinato anche lui dalla chiusura della miniera.
Ci sono vecchi, donne anziane e bambini.
Durante una lunga sosta alla Stazione Termini di Roma Ingaggiatore si rivela per quello che è: un imbroglione che cerca di fuggire lasciando i poveri disoccupati in balia di se stessi, ma viene fermato da Vanni (Franco Navarro), il violento del gruppo.
Ingaggiatore però riesce egualmente a sparire e gli emigranti, scoperti dalla polizia, vengono rispediti al loro paese in Sicilia con foglio di via obbligatorio.
La disperazione però è tale che decidono di sfidare la legge e di continuare con ogni mezzo di fortuna il viaggio verso la Francia.
In Emilia vengono ingaggiati per il raccolto in una masseria.
Il fattore è gentile con loro, la paga promessa è buona.
Non sanno però che è in corso uno sciopero generale, che il fattore ha assunto loro al posto degli scioperanti e quando i braccianti del luogo vengono a saperlo li aggrediscono urlando “crumiri!” e quando Saro cerca di spiegare che loro non sapevano nulla, che sono “forestieri”, zolfatari che vengono dalla Sicilia la gente li apostrofa con ancora maggiore veemenza.
“Tornate al vostro paese! Tornatevene da dove siete venuti, andate in Sicilia!”
La situazione precipita, c’è un vero e proprio scontro che nemmeno la polizia riesce a sedare.
Michelina, la figlia di Saro viene ferita alla testa da un sasso.
Insomma, uno degli innumerevoli esempi di guerra tra poveri.
Costretti a partire dal precipitare degli eventi, si allontanano lasciando Saro con la figlia inferma e con Barbara.
Dopo una serie di traversie, il gruppo riesce a ricomporsi alla frontiera, dove però giunge anche Vanni che, geloso del legame nato tra Barbara e Saro, affronta il rivale in un duello rusticano sulla neve.
Scampati ad una terribile tempesta di neve gli emigranti riescono a superare la frontiera.
Sono stremati, ma adesso la giornata è bellissima e il sole splende.
E soprattutto… sono in Francia! Finalmente!
Qui però vengono fermati dai finanzieri francesi e dagli Alpini italiani.

E qui il quarto motivo per ricordare il film, questa scena finale da vedere per il dialogo di sguardi che segue a questo dialogo verbale:

Da dove venite?
Dalla Sicilia !
Dalla Sicilia ?

Una lunga scena in cui tutti sono immobili ed in silenzio.
Finanzieri ed emigranti i quali si fronteggiano, ben consapevoli che da quei momenti dipende il futuro di quegli uomini, donne, bambini e il vanificarsi di tutti i sacrifici, di tutte le sofferenze sopportate per arrivare fin lì.
E sono proprio i bambini, con la loro presenza ed i loro sguardi a determinare la svolta, quell’”Allons !” finale.

Il nostro attore castellammarese non è citato invece nei titoli ma è possibile rintracciarne il nome (Francesco Navarra) tra gli interpreti nelle diverse schede sul film presenti in rete, per la interpretazione del personaggio di Vanni Vetriolo ne “Il Nome della Legge”, altro film di Germi del 1948.
Un film che all’interno dell’attribuzzione di una nebbiosa e a tratti romantica aura di “onorata società” alla mafia, tratta dell’impegno e della tenacia di un giovane magistrato nella lotta alla criminalità organizzata che fossilizza e avvelena la vita sociale ed economica di una piccola ed arretrata comunità dell’entroterra siciliano.

In nome della Legge (Pietro Germi,1948)

Le foto che seguono ritraggono Franco Navarra in alcune scene de “In nome della legge”, nel quale interpreta Vanni Vetriolo.

Raf Vallone - Franco Navarra
Raf Vallone – Franco Navarra
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