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Da grande farò la escort!

Creato il 23 settembre 2011 da Ilgrandemarziano

«Da grande farò la escort!»Forse il marketing pubblicitario è la prima cartina al tornasole dei cambiamenti della società. Niente oggigiorno, infatti, riesce a tastare il polso del sentire comune con altrettanta acutezza e - soprattutto - dinamica rapidità, restituendone in tempo quasi reale messaggi che, proprio per il motivo per cui nascono, sono lo specchio di ciò verso cui sono rivolti. Nella fattispecie mi riferisco all'ultimissima campagna di un nuovo marchio di abbigliamento femminile, Fracomina, che sta tempestando le strade italiane in questi giorni con una serie di poster dai messaggi piuttosto interessanti, nel loro essere derivati direttamente dall'attualità italiana degli ultimi mesi, al punto da poter essere definiti prodotti di instant marketing, mutuando l'espressione dall'omologo editoriale instant book.
Il primo messaggio è il seguente: "Sono Monica, lavoro in politica e non vado a letto con nessuno". Il riferimento all'attualità è evidente e il messaggio lo è altrettanto. Si tratta di una ragazza determinata, ambiziosa che non accetta compromessi, che non si vende, che non fa della propria avvenenza una merce di scambio e che dunque è capace di realizzarsi e autodeterminarsi mediante le sue capacità (ma evidentemente non sessuali). Il fatto che dichiari di non andare a letto con nessuno può essere spiacevole per il fidanzato, ma si può assumere che i suoi impegni di lavoro siano tali da renderle impossibile qualsiasi coinvolgimento sessuale con chichessia. Contenta lei... Comunque, ancorché non particolarmente creativo, il messaggio ci sta.
«Da grande farò la escort!»Poi però, tra gli altri, si trova anche questo: "Sono Maddalena, faccio la escort e non sono una ragazza facile". E questo suona decisamente più ambiguo rispetto al messaggio che trasmette. Dunque innanzitutto la ragazza in questione rivendica evidentemente il diritto di esercitare il mestiere di escort. E qui, tra l'altro, si sente aleggiare l'eco delle parole rilasciate nella sua intervista da Terry De Nicolò. L'aggiunta poi, in termini praticamente antitetici, del fatto che non è "una ragazza facile", può fare pensare che o 1) chiede un sacco di soldi, per cui solo in pochi se la possono permettere, o 2) si assume il diritto di scegliere i suoi clienti, come peraltro le escort possono fare in quanto il loro mestiere non è dettato dalla disperazione o dalla coercizione, bensì frutto di una scelta consapevole e, spesso, opportunistica.
Un messaggio come questo possiede dunque una duplice valenza. Da un lato è pensabile si possa rivolgere a un pubblico che si identifica con il contenuto del messaggio, che dunque non ci vede nulla di disdicevole e che anzi lo condivide. E pertanto si può pensare che, statisticamente, il pubblicitario preveda che questo sia ormai un messaggio radicato nelle coscienze di coloro verso cui si orienta. Dall'altro è pensabile che il messaggio possa influenzare una più o meno vasta categoria di persone che finisca così per fare proprio il concetto del messaggio e che dunque lo assimili come cosa normale, facendolo corrispondere a una consuetudine che in questo modo abdica a ogni possibile eventuale aspetto morale collegato. È chiaro che, in ultima alternativa, il pubblicitario potrebbe affermare che non è il caso di fare tanto rumore per nulla e che si tratta solo di un messaggio provocatorio. Ma quale sarà secondo voi, il seme del messaggio che finirà per attecchire presso il (grande) pubblico?


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