Dio ci scampi dall’Italia. L’isola di Budelli, perla incastonata nell’arcipelago della Maddalena, rimanga del miliardario neozelandese Michael Harte, come ha chiesto il custode, il modenese Mauro Morandi, ‘Robinson Crusoe’ di casa nostra partito alla volta dell’ignoto 24 anni fa e approdato in uno dei più bei posti del Mediterraneo. Oggi quella striscia di terra dalla sabbia rosa è minacciata dal Governo italiano che piange povertà ma ha trovato oltre 3mln di euro per riprendersela, sottraendola al privato. “Lasciatela in mani straniere, sennò finira come Pompei” avverte Morandi mostrando alcune foto dell’ inglorioso passato ‘italiano’ dell’isola: rifiuti abbandonati e discariche a cielo aperto in piena natura incontaminata: “Ecco come la tenevano, Budelli, quelli che ora se la vogliono ricomprare”. Non a caso Legambiente prima e, oggi, il Fai rilanciano l’appello del Crusoe di casa nostra. L’isola è vincolata, Harte non potrà mai fare peggio della gestione italiana. E poi “un privato può garantire uno stanziamento di fondi e una salvaguardia paesaggistica che non sempre lo Stato pubblico è in grado di assicurare” dice il Fai. Quindi: guai a espropriarla, come vuole invece Sel. Politicamente sarebbe un attentato alla proprietà privata. E una palese violazione della Costituzione (articolo 42, forse i vendoliani se lo sono dimenticati).
Filippo Manvuller
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