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DA NO TAV A NO SLOT?A Pavia 300 in corteo !

Creato il 10 giugno 2012 da Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
DA  NO TAV A NO SLOT?A Pavia 300 in corteo ! Una moneta da 500 lire. E la macchinetta ne restituisce 200mila. Con la sensazione di poter vincere ancora, poi ancora e ancora. E le monete si susseguono, una dietro l’altra. E’ la dipendenza da gioco, le slot che inghiottono soldi e pezzi di vita. Per dire basta ai videopoker nei locali oggi pomeriggio la Casa del giovane e le associazioni marceranno in città.
 Bussano alla porta della comunità di via Lomonaco persone in difficoltà. Negli ultimi due giorni un ragazzo di 23 anni è andato a chiedere aiuto: ha preso lo stipendio e in poche ore lo ha speso tutto in macchinette. E una mamma ha portato suo figlio. E’ minorenne e già non riesce a smettere di spendere la paghetta nelle slot. In corteo ci saranno anche persone che stanno cercando di uscirne. Come Matteo. Per raccontare la sua storia useremo un nome di fantasia. Matteo ha iniziato a giocare a 14 anni, al bar. «La prima volta ho messo una moneta da 500 lire e ho vinto 200mila lire, una cifra altissima allora – spiega Matteo – e da lì ho provato sempre di più. La macchinetta ha il potere di prenderti». Nei videopoker ha speso 200mila euro. «Sono arrivato a rubare i soldi dal portafoglio di mio padre –racconta – e non smetto di vergognarmene. E’ difficile spiegare che in quel momento non ci pensavo». E’ difficile perché chi non ci è passato non capisce. «Per questo stiamo cercando di creare un associazione, in modo che chi come me ci è passato possa aiutare gli altri – spiega Matteo – io ho sempre saputo di avere un problema ma non sapevo come risolverlo». Trent’anni, un lavoro, una vita apparentemente completa. Eppure qualcosa si rompe. Matteo ha parlato con molti psicologi, ora ha iniziato un percorso alla Casa del giovane. Ha provato a uscirne più volte. «L’ultima volta però messo 5 euro e ne ho vinti 7400 – racconta – uno accanto a me ne ha vinti 280mila ed è la cosa che ti fa continuare: sapere che puoi vincere, quando in realtà perdi sempre». Ci sono stati giorni in cui in poche ore ha speso tutto lo stipendio appena preso. Altri in cui con le nuove slot che sono arrivate nei locali negli ultimi anni (e non prendono solo monete ma anche banconote) premendo poche volte nei tasti colorati dei videopoker ha visto cancellarsi davanti agli occhi 500 euro in pochi secondi. Ora sono due mesi che riesce a sentirsi fuori da questa dipendenza. Ma non può smettere di pensare all’indifferenza con cui nei locali lo guardavano buttare via i suoi soldi. «E’ una situazione che sta diventando difficile – spiega Simone Feder, psicologo della Casa del giovane – ci serve sostegno.
http://www.unbagagliodinotizie.com/2011/12/varese-prete-dazzardo.html
http://www.unbagagliodinotizie.com/2012/01/prete-dazzardo-in-posta.html
L’aiuto più grande adesso ci sta arrivando dalle associazioni». 

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