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Da non perdere a Madrid: El intérprete di Asier Etxeandia, lo show che seduce pubblico e critica

Da Rottasudovest
C'è uno spettacolo di cui parla da mesi, sedotta, tutta Madrid. Gli inviti ad assistervi perché vale la pena, non si contano, le persone che sono tornate a vederlo idem. Si intitola El intérprete e ha un unico grande protagonista: il 37enne attore basco Asier Etxeandia. Ballerino, cantante, attore, Asier è uno degli attori più completi della sua generazione, capace di passare con disinvoltura dal cinema indipendente alle serie televisive di lunga durata agli spettacoli teatrali d'avanguardia. L'ho visto per la prima volta in una commedia romantica Cafè solo o con ellas (se capite lo spagnolo, si trova su internet ed è scorrevole e gradevole), quindi l'ho intravisto nell'ultima, sfortunata stagione di Los hombres de Paco, in cui interpretava un eroe romantico, unica luce nell'opprimente oscurità in cui era sprofondata la serie, infine è stato il cattivissimo de La fuga, altra serie sfortunata e maltrattata. Poi ho letto un bell'artcolo di El Pais dedicato al successo di El intérprete e poco dopo ci sono state le foto di Penélope Cruz tra il pubblico del Teatro Circo Price, mentre Javier Bardem e Hugo Silva, sul palco, suonavano e ballavano con Asier. Dopo la pausa estiva, e prima del tour in Spagna, El intérprete torna in scena a Madrid, qualche giorno fa la prima, con decine di volti famosi del cinema, della televisione, del teatro (su revistavanityfair.es, una lunga galleria fotografica di famosi e atmosfere a teatro). Tutti stretti intorno a Asier, il bambino basco che si chiudeva nella sua camera, accendeva il musicassette dell'inizio degli anni 80 e iniziava a cantare, a un pubblico di amici immaginari. El intérprete è un omaggio a quegli anni, a quegli amici immaginari, che assistevano ai suoi primi spettacoli, a quella musica, con cui si identifica tutta una generazione, a quel sogno diventato piano piano realtà, dopo aver lasciato Euskadi per Madrid. C'è molta improvvisazione nello spettacolo, molto coinvolgimento del pubblico, che canta e balla con Asier. C'è davvero il sogno di un ragazzo di provincia, che è stato un adolescente infelice e solitario, chiuso nel suo mondo di amici immaginari, a cui dedicava grandi spettacoli, mentre nella realtà gli amici erano pochi e le soddisfazioni scolastiche scarse. A 18 anni, Etxeandia ha lasciato la natia Bilbao e ha deciso di studiare teatro a Getxo, ha scoperto di non essere un ragazzo strano e di avere una vocazione da seguire. Qualche anno dopo, il trasferimento a Madrid e la prima parte: Beni, uno studente tormentato e rasta della più famosa scuola spagnola degli anni 90: Un paso adelante. El intérprete riproduce tutto questo mondo. Riporta Asier e il pubblico indietro nel tempo, fino alla stanza del bambino basco da cui tutto è partito. Su youtube ci sono molti video che riprendono vari momenti dello spettacolo perché, cosa curiosa, Asier non limita le riprese di El intérprete ai classici due minuti del diritto di cronaca. Nello spettacolo usa e approfitta dei vantaggi delle nuove tecnologie, ha anche preparato un trailer, in cui spiega chi è e cosa si vedrà: "Quando ero piccolo mi mettevo di spalle contro la parete in un angolo della mia stanza. Non mi mettevo così perché mi avevano messo in castigo o ero autistico, sì, magari un po' autistico lo ero, però non più di qualunque bambino basco e per di più figlio unico. No, mi mettevo contro la parete e cantavo. Qualcuno canta in macchina, qualcuno nella doccia, io cantavo di spalle alla parete. Ascoltavo la mia voce con l'eco della parete, un'eco che fa sì che sembri un microfono e mi sentivo un vero cantante. Quando ero piccolo mi isolavo dal resto durante la ricreazione e rimanevo a giocare, immaginando che ero attore, che ero cantante, che ero interprete. Quando ero piccolo ero un bambino strano, quando ero piccolo avevo un sacco di amici. Invisibili. Cantavo e recitavo per loro. I miei amici invisibili erano i miei complici, il mio pubblico. Con loro ho scoperto il meraviglioso mondo dell'immaginazione e a loro devo tutto quello che sono. L'attore. Il cantante. L'interprete". Se siete a Madrid in questi giorni, se amate la notte madrilena e siete in cerca di una grande storia e di un vero spettacolo spagnolo, che parla un linguaggio universale, non perdetevi El intérprete, nel Teatro Nuevo Apolo, e regalatevi la scoperta del talento di Asier Etxeandia. Non conosco una persona che abbia assistito a questo spettacolo e che non ne parli con entusiasmo, non ho letto una sola critica che non elogi lo spirito etxeandianesco, come lo definisce l'edizione spagnola di Vanity Fair: balla, ridi, ama, dedicati al piacere, truccati gli occhi, se lo desideri, ma non smettere di vivere". E c'è un'altra frase che Asier ama ripetere nelle interviste e nello show: "Difendi sempre il tuo cappello, per ridicolo che possa sembrare". La sorpresa (ma è sorpresa?) è che si può arrivare a sedurre una capitale, difendendo il proprio sogno. Il trailer, da youtube.


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