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"Da qui all'eternità" di James Jones

Creato il 18 giugno 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Elena Bigoni

Cari lettori, alcuni mesi fa è stato nuovamente pubblicato Da qui all’eternità, un classico della letteratura contemporanea americana che nel 1952 vinse il National Book AwardUn libro che alla sua uscita sconvolse l’opinione pubblica: fu pesantemente censurato già in fase di editing e, arrivato in Italia nel 1954, venne messo nell’elenco dei libri all’indice. Grazie alla casa editrice Beat questo indimenticabile romanzo è arrivato a noi finalmente non censurato.


Un’opera potente, realistica, coinvolgente, la cui storia racconta un’umanità lontana eppure così vicina. Un libro da avere nella propria libreria: magari non lo leggerete oggi né domani, ma arriverà un momento in cui sentirete il richiamo di quella copertina, di quelle pagine, scoprendo un mondo che farete fatica ad abbandonare.

Autore: James Jones
Titolo: Da qui all’eternità
Titolo originale: From here to eternity
Traduttore: Chiara Ujka
Casa editrice: Beat
Genere: Narrativa
Pagine: 1040
Prezzo: € 16,50 
Data di pubblicazione: novembre 2012
Trama: A sessant’anni dalla prima edizione, Da qui all’eternità è al tempo stesso un classico della letteratura americana e un romanzo ancora magnifico e vitalissimo. E finalmente quello che è stato tra i più grandi successi letterari del Novecento può essere letto in versione integrale, senza le censure che lo avevano martoriato all’epoca del Maccartismo privandolo delle scene e dei dialoghi più realistici della vita militare, del linguaggio osceno e dei dettagliati quadri della repressione sessuale dei soldati, per i quali c’erano solo i bordelli oppure le esperienze omosessuali («Almeno mi faccio un paio di bicchieri e tiro fuori l’uccello», spiega il soldato Maggio in una scena censurata). Non solo: la versione integrale ci dice che pari attenzione era stata posta a rimuovere i passaggi pruriginosi anche dal punto di vista politico, come i brani dedicati al pacifismo della classe operaia del Midwest, quella che forniva la massa delle truppe di fanteria. È il 1941 nella base di Schofield sull’isola hawaiana di Oahu, poco prima dell’attacco a Pearl Harbor. I protagonisti sono due soldati dalla testa dura: Robert Prewitt, un trombettiere di talento ed ex pugile deciso a non salire più sul ring, e Milton Warden, un sergente di ferro, cinico e beffardo ma dotato di un suo personale senso di giustizia. Al centro delle vicende dei due protagonisti e dei loro comprimari – il piccolo e indistruttibile Maggio, italoamericano di Brooklyn; il caporale Bloom e il suo dramma di essere ebreo; i due vitali ma malinconici omosessuali Hal e Tommy; l’intellettuale e filosofo sempre in carcere Jack Malloy – vi sono le relazioni di Warden e Prewitt, tra loro e con le loro donne: Karen, la moglie del capitano Holmes, fragile e alla disperata ricerca di essere amata; e Lorene, la prostituta determinata a diventare un giorno, altrove, una donna e una moglie rispettabile.
RECENSIONE “Questa libro è opera di invenzione romanzesca. I personaggi sono solo immaginari e qualsiasi somiglianza con persone reali è del tutto casuale. Tuttavia, alcune scene della Palizzata si verificarono realmente. Non ebbero luogo alla Palizzata della caserma di Schofield, ma in una località degli Stati Uniti dove l’autore prestò servizio, e sono scene vere di cui l’autore ebbe conoscenza diretta ed esperienza personale”   Robinson, Illinois, 27 febbraio 1950.



“La sfinge deve risolvere il suo enigma. Se il complesso della storia è in un uomo, tutto dev’essere spiegato a partire dall’esperienza individuale”   R.W. Emerson, Saggi. Prima serie, Storia
Perché iniziare proprio da queste citazioni inserite all’inizio del libro? Perché quando lo terminerete, il vostro istinto vi porterà a ricominciare da capo anche solo per sfogliarlo senza abbandonare i luoghi, i personaggi che ormai fanno parte di voi. Leggerete quelle citazioni e vi accorgerete che in quelle parole risiedono le due anime di questo libro: l’esperienza e i demoni dell’autore che filtrano, debordano e impregnano ogni singola paginaLa ricerca di risposte, il continuo ed eterno desiderio dell’umanità di capire la vita nel quale è invischiata e i suoi meccanismi a volte perversi.


Prima cover originale

In questo ho trovato la forza del romanzo. La storia di uno scrittore segnato e inseguito dai ricordi e dai fantasmi del passato, che ha sentito la pulsione quasi primordiale di raccontare le sue esperienze e, attraverso di esse raccontare un genere umano che cambia, si evolve ma non perde mai la propria istintualità e che involve continuamente in se stessa. Ieri come oggi gli impulsi primari che ci contraddistinguono sono sempre i medesimi e medesimi sono i meccanismi: amore, odio, onore, meschinità, morte, vigliaccheria, insicurezze…

Attraverso uno stile profondamente realistico, a volte criptico e talmente crudo in alcuni passaggi da annichilire il lettore, Jones riesce con inusitata precisione a tratteggiare atmosfere, luoghi, personaggi e l’animo umano nella sua totalità. Sporcando il linguaggio, calcando la mano ed esacerbando i flussi di coscienza e le riflessioni dei protagonisti, la storia esce dalle pagine per diventare un mondo concreto attraverso il quale il lettore entra in empatia con lo scrittore e le vite che voleva raccontare. L’autore racconta se stesso e le vite di chi, come lui, ha vissuto esperienze simili donando l’immortalità ad un periodo storico e delle persone che altrimenti non avrebbero avuto voce.

James Jones ha conosciuto la guerra da vicino, ha combattuto durante la seconda guerra mondiale ed è stato giornalista durante il conflitto nel Vietnam. Ed è proprio tra il 1941 e il 1942 nella base di Schofield nelle Hawaii – dove era di stanza lo scrittore – che è ambientato Da qui all’eternitàDei luoghi che l’autore conosce molto bene e una vita che gli è appartenuta per lungo tempo rendendo il romanzo ancora più potente, verosimile e incisivo.

I personaggi della storia sono frutto dell’immaginazione dell’autore, ma lui stesso ammette nelle lettere all’editore presenti nella postfazione (presenti alla fine dell’opera) di essersi ispirato a persone incontrate durante la sua ferma nell’esercito. Da qui all’eternità racconta la vita all’interno della base militare del soldato semplice Prewitt e del sergente Warden che diventano il file rouge, i centri attorno al quale girano le vite di molti altri personaggi che animano le pagine di quest’opera monumentale. Storie che si intrecciano, si allontanano, si sfiorano e si ricongiungono creando un intero universo. Attraverso le loro storie, il lettore entra di potenza in un mondo lontano, diverso, anacronistico per i nostri tempi ma che ci permette per un attimo, il tempo di una lettura, di vivere una vita e scorgere un mondo altrimenti nascosto. Un mondo apparentemente datato, eppure le vite di queste persone non potrebbero essere più vicine nemmeno se fossero tangibili. Emozioni, sensazioni, dubbi, paure, meschinità, incubi e desideri che ognuno di noi prova. Le domande e le insicurezze che quei personaggi provano sono le nostre medesime, la continua ricerca dell’amore, di capire la strada giusta da intraprendere per non perdere la nostra identità e integrità e persino la nostra umanità nei momenti più difficili. L’insofferenza di fronte a determinati status quo e il desiderio di afferrare a piene mani il senso di ciò che ci capita, di dare un nome ai sentimenti che proviamo e la difficoltà di capire realmente le persone sotto lo strato di maschere e strutture che ognuna indossa. C’è il desiderio di vivere e di comprendere il proprio posto nel mondo invece che sopravvivere alla vita e subire gli eventi.

Da qui a l’eternità è un libro potente e straordinario che non lesina e non edulcora la crudezza della vita e delle persone che allo stesso tempo sono vittime e carnefici. Vittime di un sistema e carnefici di se stessi quando si adeguano a quel sistema perché “così va la vita” e “così vanno le cose”.

Un lettura intensa che porta il lettore a vivere tre sentimenti profondamente diversi fra loro: il desiderio di immergersi completamente nella storia, la necessità di staccarsene perché emotivamente troppo coinvolgente e la paura di terminarlo e racchiuderlo nel flusso di ricordi.


L’AUTORE: James Jones (1921-1977) fu arruolato nell’esercito americano, 25a Divisione Fanteria, nel 1939, poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Di stanza alle Hawaii, combatté successivamente nella battaglia di Guadalcanal. Ha raccontato la quotidianità, le atrocità e le conseguenze della guerra in opere di fama mondiale, come Da qui all’eternità e La sottile linea rossa.


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