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Da reginetta a strega

Creato il 21 novembre 2010 da Antonio_montanari

Non siamo nel mondo delle favole. Ma in quello più favoloso della politica. Estate 1997, il curriculum della signorina Mara Carfagna s'arricchisce con il titolo d'un giornale di Salerno, "Ecco la prima reginetta". Al concorso di Miss Italia arriva sesta. Poi ci sono le esibizioni televisive, apprezzabili per l'invisibile lavoro delle costumiste, che tuttora inquieta il vecchio giornalista Paolo Guzzanti. Il quale nel luglio 2008, messo davanti alla scelta se difendere la propria figlia Sabina o restare fedele a Berlusconi, non esita. Sabina ha detto cose pesanti sulla carriera di Mara. E Mara ha risposto qualificando Sabina come "la figlia del nostro deputato Paolo Guzzanti". Ancor oggi il padre s'indigna: "Era un messaggio mafioso".
Ed oggi (21 novembre) sul Mattino di Napoli, il ministro Carfagna espone il calendario dei suoi impegni politici. Per il 14 dicembre, voto di fiducia al governo Berlusconi. Per il 15 dicembre, dimissioni dal governo (dove siede dal 2008), dal Parlamento (è deputato dal 2006) e dal partito dove è nata. Il cui capo nel frattempo ha scherzato con lei ai Telegatti (2007): "Se non fossi già sposato, la sposerei subito". Veronica Lario chiese "pubbliche scuse".
Mara Carfagna da reginetta dello spettacolo è diventata la strega della politica, attaccata come traditrice anche da qualche signora sua collega con modi per cui il più aggraziato e gentile di tutti appare Paolo Guzzanti quando la qualifica zarina.
Tutto ciò ci illumina sulle magnifiche sorti e progressive dell'Italia. L'episodio contiene la sintesi di quanto era stato promesso e non è accaduto. Dovevamo realizzare un sistema bipolare perfetto, una Repubblica con posti di lavoro per tutti, meno tasse per tutti ed il sorriso sulle labbra di tutti. Invece ha smesso di sorridere persino Veltroni, che non è andato in Africa, ma è rimasto qui a marcare Bersani. Il quale marca la Bindi, la quale marca tutti gli altri che sono tanti e non ricordiamo più nella scala gerarchica.
L'opposizione governativa di Milano ha visto trionfare alle primarie l'opposizione vendoliana a Bersani. A Bologna, sempre per le primarie, non si comprende più nulla. Uno spazientito Arturo Parisi dice: il Pd è "vittima di pulsioni incontenibili che contrastano con lo spirito democratico" delle stesse primarie. E come ciliegina sulla torta, qui da noi c'è la crisi al Comune di Cattolica. Con due gentili signore mai state reginette ma ora divenute streghe. Da epurare. [1017]

Antonio Montanari
(c) RIPRODUZIONE RISERVATA


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