Magazine Cultura

Da Rimbaud a Patti Smith: la poesia è con noi.

Creato il 05 dicembre 2011 da Libriconsigliati
Il battello ubriaco

Il battello ubriaco

Il battello ubriaco (Le Bateau ivre)

Il 10 novembre 1891 moriva a Marsiglia Arthur Rimbaud, uno dei più amati poeti francesi. 120 anni dopo quella morte prematura (il poeta aveva 37 anni, gli stessi di Leopardi), il 10 novembre 2011, Patti Smith, cantante rock emblema di una generazione (e forse due) gli ha dedicato un intero concerto, proprio nella sua città natale, a Charleville.

Non è nuova la passione di Patti Smith per il poeta simbolista francese, tanto che nel 1996 ha pubblicato Il Sogno di Rimbaud (in Italia con Einaudi)  che raccoglie poesie e prose scritte tra il 1970 e il 1979. Lei stessa più volte ha sottolineato il suo legame con il poeta maledetto e in occasione di questo ultimo, straordinario, concerto ha ribadito che “il suo spirito è ovunque, è il cuore della gioventù ed è anche il cuore della curiosità e dell’entusiasmo. La sua poesia è con noi.”

Insomma, la dimostrazione vivente che la poesia, lungi da essere una sorta di linguaggio in codice tra adepti di una setta d’eletti, è capace di parlare a generazioni diverse e di tessere sottili trame tra le persone e le epoche.

Ben vengano, in quest’ottica, operazioni come quella fatta da Scrittura Creativa Edizioni che ha recentemente ripubblicato Le Bateau ivre con testo originale a fronte e una nuova traduzione curata da Marisa Larocchi.

Patti Smith

Patti Smith

“L’originalità di Le bateau ivre non consiste nel tema del viaggio – topos assai diffuso in epoche antiche e sviluppato da un’infinità di scrittori – bensì nell’invenzione linguistico-lessicale e ritmica a cui Rimbaud lo sottopone.” Scrive la Larocchi nella postfazione in cui traccia il quadro storico e letterario in cui si muove il battello guidato dal poeta (o è lo stesso poeta il battello?).

Ma non basta questo per comprendere l’originalità e la forza di queste 25 strofe in versi alessandrini a rime alternate. Né sono solo i rimandi classici di cui è infarcito a farci sciogliere in ammirazione (anche in considerazione del fatto che, quando scrive le bateau, Rimbaud ha solo 16 anni). Né lo straordinario uso dell’enjambement a incalzarci.

È la capacità del poeta di estraniarsi dalla realtà e di trascinarci con sé, in balia degli stessi flutti, a decretarne la grandezza. E l’immortalità.

E se nelle canzoni di Patti Smith scorrono, come un video clip, tutti gli anni Settanta, le inquietudini e le visioni di un’epoca di grandi utopie, nella poesia di Arthur Rimbaud, nel suo battello ubriaco, confluiscono i sogni e le incertezze del proprio tempo. Ed è per questo che ancora oggi possiamo dire, dopo 120 anni, che la sua poesia è con noi. Lunga vita alla poesia.

Mariella Sciancalepore per Libriconsigliati.it


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :