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Lo so, sarebbe maggio il mese delle rose. Ma questa primavera non è come dovrebbe essere, quindi le prime rose decenti ho cominciato a vederle una settimana fa. Erano le rose di mio nonno, che le ama e le coltiva da sempre.
Venerdì scorso ho fatto un piccolo blitz da lui e ho raccolto circa 3 etti di petali dalle rose ormai sfiorite. Ho scelto i fiori più rossi, anche se purtroppo la rosa rosso scuro quest'anno è fiorita poco, è un po' malaticcia.
A casa, li ho messi in una pentola con il minimo di acqua possibile e ho portato a ebollizione il bagno colore. Poi ho lasciato riposare tutta la notte.
Il giorno dopo, ho filtrato il bagno colore, che si presentava di un rosso piuttosto acceso. Vi ho sciolto un po' di allume, vi ho immerso la lana ben bagnata (dettaglio imparato al corso) e ho portato a ebollizione pian piano.
Poi ho lasciato riposare tutto il giorno e tutta la notte. Poi ho sciacquato e steso ad asciugare (non al sole, ma del resto domenica non ce n'era).
Il risultato? Non mi aspettavo il rosso, no, sapevo che il colore avrebbe virato al verde. Quel che non mi aspettavo era un colore così bello, purtroppo non valorizzato dalle foto (sembra più giallo).
Si tratta in realtà di un verde chiaro intenso e deciso, con una nota acida che si sposa benissimo con tutta la gamma dal viola al lilla al grigio.
Non vedo l'ora di usarlo in uno dei miei prossimi maglioni.
PS: a onor del vero, devo confessare che questo non è stato il mio unico esperimento del weekend.
La celidonia (principalmente radici), che mi faceva ben sperare per il colore del suo lattice, ha dato un giallino su lino e cotone e un marroncino chiaro ignorante sulla lana.
La betulla (rametti, quindi corteccia) non ha colorato niente.
L'equiseto, per raccogliere il quale mi sono bagnata fino alla vita, ha prodotto un giallino insulso.
Probabilmente entro la settimana proverò le more di gelso, anche se mi scoccia un po' raccoglierle a scopi non (solo) alimentari. Vedremo.
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