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Da Tsipras a Salvini, mai col culo per terra

Creato il 10 novembre 2014 da Albertocapece

BacchidduNeanche questo è stato risparmiato alla lista Tsipras: l’ennesima bellona in vena di carriera politica che è stata la portavoce di questo patchwork politico, nella costante ricerca di spazio e visibilità, ora civetta con Salvini. Che la vocazione politica della signora Paola Bacchiddu fosse piuttosto strumentale lo si era capito negli ultimi giorni di campagna elettorale quando mise in vetrina le proprie grazie retrostanti con il pretesto di attrarre l’attenzione dei media sulla lista di sinistra. E adesso diviene conclamata con l’endorsement nei confronti nel nuovo capo leghista.

Conclamata perché da una parte Salvini esprime idee sull’Europa e sull’euro molto diverse da quelle reticenti del conglomerato Tsipras ed è stato lesto ad impadronirsi di temi che la sinistra, al contrario che in Spagna, non ha voluto riconoscere propri facendone un pacco regalo alla destra che poi li maneggia contro natura dovendo fingere di respingere le armi di quel liberismo che poi pratica a tutto spiano quando si tratta di proteggere i profitti privati, la riduzione dello stato a semplice guardiano degli stessi, quando si tratta di negare il welfare e i diritti del lavoro.

Dall’altra parte Salvini non se la sente nemmeno di abbandonare la vecchia e cara xenofobia che tante lauree esotiche e ville ha portato alla Lega, anzi non perde occasione di rinfocolare le campagne contro l’immigrazione e i rom, facendo da sponda a quella lotta tra poveri che è una delle strategie più evidenti dell’austerità e della caduta salariale, ponendosi in questo persino alla destra della Le Pen. Perché in questo caso non c’è nemmeno un richiamo al nazionalismo profondo, visto che il personaggio viene da una storia di secessionismo e padanismo spicciolo.

Non ci vuole molto a capire che il programma di Salvini non è altro che un’accozzaglia di temi orecchiati e contraddittori  fra di loro, che esattamente come Bossi il nuovo leader può apparire come un’animale politico solo nello zoo dei cretini, ma è solo un abile mestierante che dice quello che nell’immediato può portargli voti vista l’afasia della politica vera, l’assenza di una sinistra degna di questo nome, lo smarrimento della società incapace ormai di ritrovare se stessa. Dire che sarebbe un ottimo sindaco di Milano, oltretutto dopo l’ultima imbarazzante manifestazione xenofoba nella medesima città, conferma che la Bacchiddu ha la stessa sensibilità politica del cuculo che fa covare le proprie uova da qualsiasi altro uccello. Non c’è bisogno di essere profeti per prevedere prossimi prestigiosi incarichi dopo l’ingaggio nella squadra di Santoro nella quale ha portato in dote la propria inesperienza: certa gente non rimane mai col culo per terra, semmai in copertina.


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