- Quale libro stai leggendo, attualmente? Libro? Tre è il numero perfetto!
- Perché l’hai scelto? Per consiglio, per lavoro, per passione.
- Ti piace farti consigliare libri dagli amici? Si, da alcuni di loro si. Da altri risultano, per passati esperimenti, consigli sterili.
- Quale scaffale visiti per primo in libreria? In quella che frequento abitualmente quello dei libri usati, a partire dalla narrativa, fino a concludere con i classici greci e latini, in rigoroso senso orario. In quelle che non conosco, procedo per moti browniani.
- Qual è il tuo libro preferito? In assoluto? Orgoglio e Pregiudizio.
- Il libro più brutto? Se sono brutti, mi appello ai diritti del lettore, li pianto a metà e rimuovo. Posso ancora dire di averli letti se non li finisco?
- L’ultimo libro che hai letto? Un romanzo rosa di bassissima levatura. Quando sono in fase burn-out mi servono parole fatue per lasciare liberi i neuroni. Ma i libri rosa non contano. Sono come i pettegolezzi dal parrucchiere a confronto con un dialogo tra persone intelligenti e stimolanti sui grandi misteri del mondo o sulle virtù del cioccolato.
- Quello che aspetta sullo scaffale da anni? Le memorie di Adriano, iniziato, non ancora finito. Non voglio che succeda come con i libri di Jane Austen quando, dopo averli consumati, mi sono resa conto sconcertata che non avrei mai più avuto la possibilità di scoprirli.
- Quello che rileggeresti? Se un libro mi è piaciuto trovo sempre il modo di rileggerlo, tutte le volte che me ne viene il desiderio.
- Quello che non hai compreso? Tre metri sopra il cielo. Non ne ho colto il nesso e non trovo pace. So che moltitudini invece l’hanno inteso. Perché io no?
- Quello che hai lasciato a metà senza rimpianti? Vedi punto 2.
- Quello che hai lasciato a metà a malincuore? Nessuno. Se un libro mi piace, dopo pochi capitoli vado a leggere la fine e poi riparto da dove mi sono interrotta. Così, se me lo portano via mentre lo sto leggendo o se arriva l’apocalisse, non mi vengono malinconie.
- Quello con il miglior finale? I libri non finiscono. Quelli che mi sono piaciuti proseguono sempre nella mia testa.
- Quello più divertente? La mia famiglia e altri animali, di Gerald Durrell.
- Quello più triste? Incompreso. E che vi devo dire? Tra libro e film ho sempre versato fiumi di lacrime per quel ragazzino.
- Quello più originale? Piccolo Blu e Piccolo Giallo
- Quello che più ti estranea dalla realtà? Le Poesie di Emily Dickinson.
- Quello che avresti voluto scrivere tu? Orgoglio e Pregiudizio. Già che ci siamo, miriamo alto.
- Tre libri che vorresti leggere in futuro: uno me lo hanno regalato per il mio compleanno ed è lì che mi aspetta. Sarà accompagnato da Guido Gozzano, che mia madre adorava e di cui ho letto solo le fiabe, dal Diario di Etty Hillesum e da una biografia di Louisa May Alcott. Ah, giusto, dovevano essere solo tre…
- Tre autori che ti piacciono: Jane Austen (lo so, sono monotona), Anne Tyler, Pinin Carpi.
- Tre personaggi letterari tra i tuoi preferiti: Jo March, Lord Peter Wimsey e Hariett Vane, che vanno in coppia.
- Tre libri che non avresti voluto leggere: tutti quelli di Andrea De Carlo, che leggo solo per poi battibeccare con un’amica a cui invece piacciono molto. Anche qui sono più di tre.
- Tre autori che non ti piacciono: Ecco, appunto, De Carlo. Baricco e Barbero. Con le lettere dell’alfabeto oltre la D ho più tolleranza.
- Tre personaggi letterari che detesti: Barney, quello della versione, la domestica della fata turchina (mi è sempre venuta voglia di spingerla giù per le scale), Uriah Heep, affascinante repulsione.
- Il tuo racconto preferito: Il compagno misterioso, di Hans Christian Andersen
- Il libro della tua infanzia: Piccole Donne, la realizzazione che io ero una lettrice, la scoperta della passione della mia vita.
- Il primo libro “da adulto”: Cristo si è fermato ad Eboli
- Un libro che hai comprato solo perché ti piaceva il titolo: Le incredibili disavventure di un autentico cacasotto, di Manuel Manzano. A short history of tractors in Ukraina, di Marina Lewycka. E non finisce qui.
- Un libro che hai comprato perché ti piaceva la copertina: Nessuno. Leggo il titolo, il risvolto e le prime righe. La copertina è un’immagine che, raramente, ha a che fare con il contenuto del libro, così come lo configuro leggendolo nella mia mente.
- Classici o moderni? Domanda senza senso. In che anno di prima edizione un libro non è più classico ma diventa moderno?
- Ottocento o Novecento? Ottocento o Novecento cosa? Libri letti? Naaaah, molti di più!
- Il più bel film tratto da un libro: Orgoglio e Pregiudizio, versione BBC 1995. Davies, Langton, Firth, Ehle e una marea di attori superlativi. Ma anche Misery non deve morire è un gioiellino.
- Il primo libro che ti viene in mente: Pierino al mercato di Luino. E’ saltato fuori, ad un certo punto, in una conversazione, martedì nel tardo pomeriggio e adesso mi tocca andare a rileggerlo perché altrimenti mi ronzerà in testa fino a quando non gli darò retta.
- Un libro che sei stato obbligato a leggere e non t’è piaciuto: I Promessi Sposi, per la maturità. C’era materiale per una serie di libri in quel volume ma se li è giocati tutti in una volta sola. Avrebbe dovuto chiedere aiuto ad un esperto di marketing.
- Il tuo genere preferito: ci metto meno tempo a scrivervi cosa non leggo: horror (tranne appunto le faccende in cui si affaccenda la protagonista di Misery), saggistica a tema politico, manuali sulla cura della casa e del giardino.
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