Al secondo posto troviamo la mappatura del Dna dell’uomo di Denisova, uno sconosciuto cugino dei Neanderthal da cui avremmo ereditato alcuni geni associati a pelle scura e a occhi e capelli marroni. «A mio avviso non si tratta di una scoperta eccezionale - afferma il genetista Giuseppe Novelli, preside della Facoltà di Medicina a Tor Vergata - Aggiunge poco a quello che sapevamo già. Credo che invece la terza scoperta di questa top ten sia decisamente più rivoluzionaria, cioè quella della creazione di ovociti di topo a partire dalle cellule staminali embrionali. Le ricadute cliniche possono essere straordinarie, soprattutto per le persone con problemi di fertilità». Al quarto posto troviamo invece il sistema di atterraggio che il rover Curiosity ha usato su Marte, quella famosa gru in cielo che ci ha lasciato con il fiato sospeso prima che il rover toccasse il suolo marziano. UN LASER PER LE PROTEINE A metà della classifica di Science troviamo un’altra innovazione tecnologica che avrà ricadute importanti: si tratta della tecnica di ingegneria genetica di precisione chiamata Talens che permette di osservare tramite il laser a raggi X le strutture delle proteine. «Questa tecnica - dice Novelli - sarà utilissima per capire cosa c’è dietro l’aumento delle patologia autoimmuni legate alla tossicità dei farmaci. Infatti, osservando la struttura delle proteine è possibile capire il perché, a volte, l’interazione con i farmaci può portare allo sviluppo di patologie come la sclerodermia, la sclerosi multipla o la psoriasi». Scendendo un altro gradino, troviamo la dimostrazione dell’esistenza del fermione di Majorana, l’elusiva particella teorizzata dal fisico italiano che è allo stesso tempo anche la sua antiparticella. Segue il contributo del progetto Encode, il maxistudio pubblicato in oltre 30 lavori il quale ha rivelato che il genoma umano è più funzionale rispetto a quanto immaginato finora. «Grazie a questo progetto - dice Novelli - abbiamo capito che la parte del Dna prima nota come deserto o anonimo, produce degli interruttori genetici tutt’altro che irrilevanti». Al nono posto troviamo le innovazioni nel campo delle interfacce uomo-macchina, che permettono a pazienti affetti da paralisi di muovere un braccio meccanico con il pensiero. Infine, a chiudere la classifica c’è la scoperta che le particelle elusive, conosciute come neutrini, si trasformano da un tipo a un altro mentre viaggiano quasi alla velocità della luce. Questo spiegherebbe perché l'Universo contiene tanta materia e così poca antimateria.
di Valentina Arcovio
Fonte: http://www.ilmessaggero.it