Magazine Diario personale

Dal meccanico

Da Silvia
Dal meccanico
Io, oggi pomeriggio dovrò andare dal meccanico.
La macchina non và, gratta, emette rumori sinistri, anche destri ma in maniera minore.
Ho preso appuntamento con il meccanico per le ore 17 in punto.
Io, andare dal meccanico, proprio non mi piace.
Io, dare i soldi al meccanico mi sembra di buttarli, un peccato vero, un colpo al cuore, un dispiacere ingiusto.
Io non ci capisco niente di meccanica e meccanici, fatico ad immaginare come sia fatto un motore, cosa sia un radiatore, dove siano le fasce, di che colore siano le pasticche ed ogni quanto bisognerebbe somministrargliele.
Io non ho voglia di andare dal meccanico, mi sale l'ansia, non so dove parcheggiare nell'officina, temo che improvvisamente si alzi il ponte levatoio, che possa rigare la macchina sui muri meccanici, che schiacci un piede al professionista meccanico.
Io, quando devo andare dal meccanico non ci voglio andare, mi potrebbe dire qualsiasi cosa che io non sono in grado di controllare, potrebbe effettuare qualunque diagnosi ed io non avrei scampo, potrebbe illustrarmi con pazienza motivazioni e pezzi rotti coinvolti nel guasto ed io mi scoprirei a fissargli attonita il colletto o le unghie delle mani.
Io, ogni volta che vado dal meccanico, finisce che gli chiedo: "ma non si può prendere un pezzo dallo sfasciacarrozze?" anche se si tratta soltanto di regolare la frizione.
Io, dal meccanico, credo ancora in maniera obsoleta e retrograda, che ci debba andare un uomo.
Io, che oggi devo andare dal meccanico, se dovesse finire che lui rispondesse alla mia domanda:" si, può cercare il pezzo dallo sfasciacarrozze", io sarei disperata.
Io, andare dallo sfasciacarrozze, è peggio che andare dal meccanico.

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