È da tempo che non si vota più in Italia, comunque poco cambierebbe. Sono sicuro che se fossimo andati alle urne, Matteo Renzi ed il partito dei benpensanti avrebbe avuto la maggioranza dei voti degli italiani.
Da sempre terra di massoni e mafiosi, l’Italia oggi è alla frutta. Un’economia distrutta dalla pressione fiscale di uno Stato che è metà mafia e metà mafia.
Le uniche forme di rigetto di questo modus operandi da capofamiglia, vicecapo e capodecina, è a livelli di fenomeno da baraccone. Il grillo parlante è stato incapace di fare qualcosa di costruttivo, a parte aizzare e celebrare vaffanculos’ day. Alla fine era meglio quando ci raccontava nei teatri e nelle piazze le trame della corruzione degli imprenditori e dei politici. Scendere in politica non è per tutti. Infatti… solo tante grida e tanto andare contro ai mulini a vento. E in questi tempi, soffia neverino.
Questo è il risultato, l’Italia in mano ad un boy scout. Un giovane fiorentino, che ha sostituito il fazzolettone con una cravatta, convinto d’essere l’ennesima faccia da schiaffi di cui il Belpaese della pizza e del parmigiano ha bisogno. Per eliminare quel blocco intestinale che appesantisce questa nazione, ci vorrebbe ben altro che l’agnellino sacrificale Matteo.
Se Berlusconi ha trattato l’Italia come una delle sue puttane, Monti come una delle sue banche e Letta ha dimostrato l’inettitudine tipica del ceppo democristiano, ora Renzi dimostrerà quanto in basso un uomo possa prostrarsi.
Ci aspettano valanghe di chiacchiere sui buoni principi, schitarrate attorno ai fuochi in salsa cattolica, riforme inverosimili, al grido di slogan degni del più squallido seminario di automotivazione: “basta con le parole, l’Italia ha bisogno di cambiare verso”. Patetico.
Eppure eccoci qua, con un nuovo capo del governo.
Ci lamentiamo che nel nostro Paese non si vota più… ma cosa credevate, che le cose potessero migliorare? Che magari arrivasse un politico con valore, morale e forza per ricostruire la nazione? Qualche Robin Hood o William Wallace che ci chiedesse di riunirci per discutere su come risorgere tutti assieme dalle tenebre del sopruso e della corruzione? O un semplice italiano che affrontasse la realtà senza slogan, senza promesse e senza ipocrisie?
Illusi. La feccia politica in Italia è di casa. Renzi non è altro che un nuovo tiro di sciacquone. Shh, silenzio in sala, tutti seduti e ben composti, che ricomincia un nuovo teatrino, il nuovo spettacolo è pronto, amici vicini e lontani è arrivato il giovane pimpante presidente del consiglio Matteo Renzi, divertimento assicurato e cotillon. Parola di lupetto.
Matteo Vitiello