Da poco ho avuto il piacere e l’onore di iniziare una collaborazione con l’interessantissimo sito musicale Troblezine, su imbeccata e richiesta del mio storico amico Riccardo Cavrioli, redattore dello stesso e collaboratore della storica rivista musicale “Rockerilla”.
Avrò modo di scrivere della musica che più amo, occupandomi di volta in volta di recensioni, con predilizione per i gruppi di area indie italiana, ma soprattutto curando a mio piacimento una rubrica su alcuni miei eroi musicali degli anni ’90, materia già affrontata nel mio saggio a tema “Revolution ’90”.
Questa carrellata di ritratti di artisti che hanno segnato i miei ascolti e la mia crescita musicale riguarderà gente magari non tra la più nota in certi ambiti (niente Kurt Cobain, Liam Gallagher, Damon Albarn, Eddie Vedder per capirci) ma non perchè determinati artisti divenuti simbolo del loro tempo non abbiano contato molto per me, anzi, ma proprio perchè volevo omaggiare personaggi forse di minore impatto per le masse ma ugualmente imprescindibili.
Ho voluto iniziare con il mitico chitarrista dei Manic Street Preachers, quel Richey James Edwards, che proprio 20 anni, febbraio 1995, decise di scomparire per sempre, lasciando un vuoto incolmabile dietro di sè.
Linko qui di seguito l’indirizzo al mio articolo sul sito di Troublezine… buona lettura!
http://www.troublezine.it/columns/20053/90s-memories-richey-james-edwards