Dalla banda dei bunga bunga parole di guerra

Creato il 14 novembre 2010 da Speradisole

C’è  una parola nuova che si sente in questi giorni di agonia politica: il “salvacondotto”.

Accantonato il legittimo impedimento e il lodo Alfano, tutta roba che non serve più, si prepara il salvacondotto per il papi, salvacondotto che gli consenta, in caso di dimissioni o di forzata estromissione, di non passare dai tribunali a render conto delle accuse.

Il PDL gli è talmente fedele che lo vuole proteggere, con qualsiasi mezzo, anche da morto (politicamente parlando).

Salvacondotto”: Dizionario Devoto-Oli, definizione: “Permesso scritto rilasciato dall’autorità civile o militare che consente l’ingresso o l’uscita oppure la libera circolazione in zone di operazioni o in territorio occupato”.

Ci troviamo di fronte a parole belliche:

“guerra di mozioni”: alla Camera la sfiducia, al Senato il sostegno. Un tiro alla fune a chi arriva prima.

 “minacce di ondate oceaniche”,  come al tempo del fascismo dove per avere ragione si radunavano gli sfegatati senza cervello o si imponevano le adunate col manganello.

guerra civile“, minaccia del papi, rilanciata dalla Corea, contro coloro che prospettano un governo tecnico o  un qualsiasi altro governo  senza il papi. La sovranità popolare non si tocca. Sovranità popolare che non è più democrazia popolare e neppure democrazia dei partiti, ma democrazia degli spettatori.

“salvacondotto”. Piuttosto singolare veder girare per il paese un signore, bassotto, con capelli finti e tanto cerone in viso, costretto ad esibire il salvacondotto. Come  un extracomunitario costretto a mostrare il permesso di soggiorno. Esilarante!!!!!!!!! 

mossa e contromossa“.  A Milano si svolgono le primarie per il PD, subito il PDL(quello che ne rimane),  promuove un contromossa, una sfilata di indecenti politici al Teatro Nuovo, per parlare di sicurezza. Parlare di sicurezza con parole di guerra. Con i clandestini se la solo già presa. Chi saranno i prossimi obiettivi? Gli avversari politici? Il Fli traditore?

Intanto il governo spara gli ultimi fuochi. Distribuisce 250 milioni in finanziaria, alle scuole private,  a dispetto del fango veneto di Zaia e del crollo della storia a Pompei.



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