A Shanghai la Ferrari corre la gara perfetta. Assetto, gomme, strategia, box, pilota riportano dopo otto mesi la rossa sul gradino più alto del podio al termine di una gara molto combattuta in cui la gestione degli pneumatici è stata la variabile determinante ai fini del risultato.
Ogni squadra ha puntato su una diversa strategia di fermate ai box. Le gomme soft garantivano tempi di gran lunga migliori ma per soli cinque o sei giri con repentino decadimento, tutti quindi sapevano di non poter fare affidamento su tale mescola, mentre le medie garantivano un buon compromesso tra durata e prestazioni ma con il giusto carico aerodinamico, ovviamente. La Ferrari è riuscita a prevedere nel migliore dei modi le giuste dosi di ogni ingrediente nelle libere, nelle qualifiche e infine in gara.
La Mercedes partiva in pole position e puntava a bissare il successo dello scorso anno ma già dopo pochi giri le rosse di Alonso e Massa si sbarazzavano di Lewis Hamilton e cercavano di prendere il largo, solo lo stesso inglese, Raikkonen, Hulkenberg e un arrembante Vettel, in rimonta dal nono posto in griglia, cercavano di tenere botta alle Ferrari.
I primi pit-stop si rivelavano già importantissimi, a causa del grave degrado delle soft bastava un solo giro di ritardo nel cambio gomme per perdere posiszioni e rimanere intruppato nel mucchio, come è successo a Felipe Massa che poi non è più riuscito a rientrare nella lotta per la vittoria. Una nota per Mark Webber, dopo essere partito dai box per il ritiro in Q2 del sabato per problemi di carburante, proseguiva nel week-end sfigato con il distacco della ruota posteriore destra che lo costringeva al ritiro dopo una buona rimonta fino alla zona punti. Alonso, Vettel, Raikkonen, Hamilton e Button hanno dato vita a una gara emozionante con molti sorpassi, uno spettacolo degno dei cinque campioni del mondo.
Sotto la bandiera a scacchi transitava primo l’asturiano della Ferrari seguito da uno spettacolare Kimi Raikkonen, che ha corso metà gara con il musetto anteriore danneggiato; sul gradino più basso del podio la Mercedes di Hamilton che negli ultimi giri riusciva a rintuzzare la furiosa rimonta di Vettel in pista negli ultimi giri con gomme soft.
La classifica iridata si fa interessantissima, Re Sebastian mantiene la testa, seguito dal finlandese di ghiaccio della Lotus, da Alonso e da Hamilton. In dodici punti ci sono tutti.
Tre vincitori in tre gare per tre scuderie diverse, con condizioni al contorno sempre differenti. Oltre a Red Bull, Ferrari e Lotus sembra che anche la Mercedes potrà dir la sua nel corso dell’anno e la McLaren sembra si stia riprendendo dopo i primi due anonimi GP. Ieri abbiamo avuto la dimostrazione più lampante di sempre di quanto contino le gomme, Bernie Ecclestone aveva chiesto alla Pirelli di aiutare la Formula 1 a diventare ancora più avvincente e bisogna ammettere che il “gommista” italiano ha lavorato bene in questo senso durante l’inverno. Non sembra esserci ancora l’auto più forte in assoluto, ogni weekend va interpretato dagli ingegneri per dare nelle mani dei piloti il “pacchetto” migliore.
Domenica prossima si gareggerà sul circuito di Sakhir, nel Bahrein, ultima gara prima di atterrare nel Vecchio Continente. In così pochi giorni sarà difficile inventarsi delle novità, ogni squadra dovrà ancora sapersi adattare alle condizioni della pista con i mezzi a disposizione.