6 DICEMBRE – Tempi duri per la politica italiana. Dopo la crisi delle larghe intese seguita alla dura presa di posizione di Berlusconi durante l’infuocato comizio che ne ha seguito la decadenza, ora la Corte Costituzionale boccia definitivamente la legge elettorale –meglio nota come Porcellum- tacciandola di incostituzionalità. Si legge infatti, nella scarna nota che ha accompagnato la pronuncia, che la Consulta rileva “L’illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza – sia per la Camera dei Deputati che per il Senato – alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna regione”. Di conseguenza, viene meno anche il Mattarellum, poiché i giudici hanno riconosciuto anche “l’illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali bloccate, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza”.
A scanso di equivoci, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha subito precisato che la formazione del Parlamento, così come ridisegnato dall’entrata in vigore della legge 270/2005, è pienamente legittimo, e che del resto su questo aspetto erano d’accordo anche gli stessi giudici costituzionali. Con riferimento, invece, a quanti temono che dopo la sentenza della Corte possa crearsi una lacuna normativa; si può ricordare che una regola per il voto rimane ed è la regola del sistema proporzionale con voto di preferenza. Posizione questa espressa, tra gli altri, anche dal Vicepresidente del Centro democratico Pino Pisicchio, che in una nota ha accusato gli esponenti della nuova Forza Italia di chiedere la decadenza di 148 parlamentari sulla base delle logiche della rappresaglia. “Per la decadenza di uno solo, Berlusconi, ne chiediamo 148” ha apostrofato.


Silvia Dal Maso
Articoli Collegati:
- Caso Cancellieri: la Camera rigetta la mozione di sfiducia
- Fine del bicameralismo perfetto
- Legge elettorale: sì o no?
- Tra legittimo impedimento e (illegittima) prerogativa



