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Dalla Germania all’Italia, la vacanza si fa tra le rinnovabili

Creato il 30 giugno 2014 da Pdigirolamo

lantica-Centrale-idroelettrica-Taccani-a-Trezzo-sullAdda-in-Provincia-di-MilanoQuando le rinnovabili diventano anche un’attrazione turistica. Accade in Germania, dove è stata realizzata una guida con oltre 200 “siti green” che meritano di essere visitati. Inutile dire che la prima edizione è andata completamente esaurita.

Il prezioso libretto, realizzato grazie al supporto dall’agenzia tedesca delle energie rinnovabili (Dena), elenca numerose località dove le energie pulite sono anche attrazioni turistiche.
Tra i tanti esempi, la cupola di vetro del Reichstag a Berlino, che contiene un cono ricoperto di 360 lastre a specchio in grado di riflettere la luce del sole illuminando la sala plenaria.
Non solo, perché si possono trovare anche indicazioni per raggiungere il primo paese ad aver raggiunto la piena autosufficienza energetica, così come per il più grande parco eolico d’Europa ad Holtriem, dove i turisti possono salire su una piattaforma di osservazione su una delle turbine a 65 metri dal suolo con vista sul Mare del Nord.

 

E in Italia? In mancanza di una guida, posso avventurarmi io in qualche piccolo suggerimento. A cominciare dalla centrale idroelettrica “Taccani” di Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano, costruita dall’architetto Gaetano Moretti nel 1906.
Realizzata con la caratteristica pietra locale, chiamata ”il ceppo”, è considerata un’opera di grande armonia compositiva e perfettamente integrata nell’ambiente fluviale che la circonda.

 

Rimanendo in Lombardia, uno spettacolo da non mancare è quello offerto dalle Cascate del Serio in Val Seriana, le più alte d’Italia e le seconde in Europa, che vengono aperte cinque volte all’anno durante la bella stagione. Circa 8.500 m3 d’acqua che compiono un salto di 315 metri, dal bacino artificiale della centrale Enel di Dossi, situata sul Piano del Barbellino, fino a valle.

Infine, se passate per le Marche andate a visitare l’impianto idroelettrico costruito presso la diga del Furlo tra il 1919 e il 1920, all’interno della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo tra i monti Pietralata e Paganuccio. Alta 45 metri, la diga è caratterizzata da una serie di archetti che rendono tutta la struttura straordinariamente raffinata insieme al grande arco a pieno sesto che consente il deflusso delle acque rilasciate dalle paratoie.

[foto da lavoce.sk]



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