ovvero l'arte sartoriale mixata alla follia creativa.
Il minimalismo nella moda è l'aspetto che mi piace di più - specialmente se dovessi pensare a cosa indosserei io in prima persona - ma la follia impressa in certe collezioni è certamente il fattore che ha un impatto maggiore sulla mia memoria. In realtà la follia, da sempre, è la scintilla che scatena opere, scoperte, rivoluzioni geniali. E per "follia" intendo qualcosa di estremamente affascinante e positivo.Così, quando ho scoperto Thom Browne, ho pensato esattamente a questo: capi che probabilmente non indosserei (che poi, mai dire mai), ma che mi hanno sedotto e colpito.A vederlo, questo Thom Browne, non sembra neanche un pazzo. Certo è che i pazzi veri sono quelli che, se li incontri per strada, sembrano personcine a modo.
Il blazer con le balene:
Il tartan, insolito nella declinazione black and white:
Dai blazer passiamo ai volumi e alla forme, anche questi di ispirazione onirica. La gonna a campana:
Il vestito fatto di gonne:
Forme sinuose per l'abito fasciante:
E poi si passa ai colori, incrociati tra loro sapientemente, tanto da creare un effetto ottico quasi "disturbante":
Un tailleur ingabbiato da un esoscheletro che ricorda i verdugali cinquecenteschi:
E infine, l'apoteosi: abiti da sera che non esiterei ad indossare per un red carpet (cosa che capiterà sicuramente, direi! :)
Il mio preferito:
Madame La Gruccia(tutte le foto provengono da www.style.it)





