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Dallas: il dopo Nowitzki si avvicina sempre più

Creato il 28 aprile 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Dopo 12 anni, i Dallas Mavericks non sono riusciti ad arrivare alla post-season, in pratica da quando Nowitzki è sbarcato nella NBA e Cuban è diventato proprietario della franchigia texana. Tolto l’anno da rookie del tedescone, infatti, i Mavs sotto la sua guida sono sempre riusciti a qualificarsi per i Playoff, centrando due finali e un titolo. Proprio quel titolo, rischia di essere consegnato ai posteri come lo spartiacque tra i primi Mavericks di Cuban targati Dirk, e i secondi targati probabilmente da qualcun altro.

Mettiamo un pò di ordine. Dopo il tanto agognato anello vinto nel 2011, la franchigia (per volere dell’onnipotente proprietario) è stata oggetto di un restyling piuttosto massiccio. In due estati hanno salutato Dallas Jason Kidd, Tyson Chandler, Caron Butler, J.J. Barea e Jason Terry, i principali fautori insieme a Nowitzki e Marion della vittoria sui Miami Heat. La politica di Cuban e dello staff dirigenziale era quella di svecchiare il roster e allo stesso tempo alleggerire il salary cap, due cose che vanno spesso a braccetto e che altrettanto spesso non coincidono con un innalzamento del numero di vittorie. La chiara dimostrazione di questi concetti si è manifestata nella stagione appena conclusa, che ha visto Dallas chiudere al decimo posto nella Western Conference. Vero che WunderDirk ha dovuto saltare la prima parte di stagione per infortunio, ma l’intelaiatura della squadra si è mostrata troppo fragile anche quando il tedesco è tornato sul parquet. Si è scommesso su giocatori incostanti come O.J. Mayo e Darren Collison o su altri con evidenti problemi di età come Elton Brand e Chris Kaman, aventi però un denominatore comune: la scadenza del contratto.

Nelle prossime estati, infatti, Dallas avrà uno spazio salariale sufficiente per riuscire a convincere una superstar a firmare, dopo aver fallito gli assalti a Dwight Howard, Deron Williams e Chris Paul nell’estate 2012, vedendosi costretta a ripiegare sui nomi sopra citati. Un altra constatazione che prima o poi dovrà essere affrontata è il fatto che Nowitzki non è eterno, e che i suoi 35 anni iniziano a pesare in maniera consistente. Per questo non sarebbe fantamercato se, nel 2014, Nowitzki si accasasse da un’altra parte, facendo risparmiare 22 milioni di dollari ai Mavs e permettendo così alla franchigia di andare alla caccia di LeBron James. Proprio LeBron, che in molti danno per partente nel 2014, super tifoso dei Dallas Cowboys, potrebbe vedere di buon occhio un approdo ai Mavs, che gli darebbe l’occasione di misurarsi finalmente con la più competitiva Western Conference.

Già da quest’estate, il focoso proprietario andrà all’assalto di Howard, Bynum, Al Jefferson, Monta Ellis e Josh Smith, sapendo che, l’anno dopo sarà la volta oltre che di LBJ anche di Luol Deng, Paul Pierce e… Kobe Bryant. Per Dallas è stato un anno di lacrime e sangue, ma c’è da scommettere che uno come Cuban riserverà più di un colpo a sorpresa.


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