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Dallas sbanca San Antonio Colpo Utah: fermati i Lakers

Creato il 27 novembre 2010 da Basket - Di Tutto Un Po'

Successo dei Mavericks che interrompono la striscia di vittorie degli Spurs (Nowitzki 26 punti). I Jazz battono Los Angeles cui non bastano i 31 di Bryant. Miami vince ma fatica. Ok Denver, Orlando, Phoenix, Memphis, Detroit, Charlotte e Oklahoma

Dirk Nowitzki trascinatore di Dallas. Ap
Dirk Nowitzki trascinatore di Dallas

Finisce la serie di vittorie (12) di San Antonio, fermata in casa dalla grande rivale texana Dallas, ispirata da un super Nowitzki. Deragliano anche i Lakers in casa dei Jazz, dopo aver condotto anche di 19 nel secondo quarto. Miami vince a fatica contro Philadelphia. Vittorie al batticuore per Denver su Chicago e per Oklahoma City in casa dei Pacers.

San Antonio Spurs-Dallas Mavericks 94-103

Dallas chiude a 12 la striscia di vittorie consecutive di San Antonio, che deve arrendersi alla mira spaventosa di Dirk Nowitzki, che ha perfettamente lavorato ai fianchi degli avversari per poi chiudere la gara insieme a Terry, Chandler (13/16 ai liberi) e Marion. Dopo la tripla del pareggio da parte di Ginobili a 5’18 dalla fine (86-86) e il sorpasso firmato da George Hill, in campo solo i Mavs: Marion segna il 2+1 e riporta avanti Dallas, poi Terry dalla media e Nowitzki dal gomito mettono 7 punti di distanza a favore degli ospiti. Ancora un gioco da 3 punti, stavolta per Terry, e i tiri liberi di Chandler regalano ai Mavs 10 punti di vantaggio (100-90 a 51 secondi dalla fine) e fanno calare il sipario.

San Antonio: Ginobili 31 (5/8, 4/8, 9/9 tl), Hill 21, Duncan 15. Rimbalzi: Duncan 8. Assist: Duncan e Ginobili 4.
Dallas: Nowitzki 26 (10/12, 2/2), Chandler e Marion 19, Kidd e Terry 12. Rimbalzi: Nowitzki e Chandler 8. Assist: Barea 7.

Utah Jazz-Los Angeles Lakers 102-96

In quanti, sul 36-17 per gli ospiti con 10’25 da giocare nel secondo quarto, erano disposti a credere nella rimonta dei Jazz? Nessuno, a parte i Jazz ovviamente. Con i protagonisti che non ti aspetti, Utah ribalta la situazione già prima dell’intervallo (46-45 firmato Millsap a 1’47 dalla pausa lunga) con 9 punti di Earl Watson e 7 di Ronnie Price in questo parzialone. A spegnere l’entusiasmo dei padroni di casa non basta neanche un rabbioso Kobe Bryant: 14 punti in poco più di 2 minuti, con 3 triple a segno e 3 tiri liberi dopo il fallo di Kirilenko per il +5 Lakers a 2’31 dalla fine (96-91). Non basta, perché Utah ha ancora la forza per l’ultimo, decisivo parziale: 11-0, con annessa la tripla del pareggio di Deron Williams e i 4 punti di Raja Bell (100-96 a 11 secondi dal termine) che mettono la partita nelle mani dei ragazzi di Jerry Sloan, ora 12-5 in stagione contro il 13-3 dei campioni Nba in carica.

Utah: Williams 29 (7/8, 3/6, 6/6 tl), Jefferson 20, Millsap 13, Kirilenko 11. Rimbalzi: Jefferson e Millsap 8. Assist: Williams 12.
L.A. Lakers: Bryant 31 (7/16, 3/5, 8/9 tl), Gasol 21, Odom 16, Artest 11. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Odom 5.

Miami Heat-Philadelphia 76ers 99-90

Torna a vincere, Miami, ma ancora una volta deve faticare. Philadelphia non è certo quella che può essere definita una corazzata (3-13 il record), ma Dwyane Wade e compagni impiegano tre quarti prima di riuscire a domarla. Un 12-2 di parziale di 6 punti a testa di LeBron James e Chris Bosh porta i ragazzi di Spoelstra sul +12 (85-73) per iniziare l’ultimo quarto, poi Wade ce ne mette 7 per dare a Miami il massimo vantaggio (99-86 a 2’25 dalla fine) e chiudere la pratica per la nona vittoria stagionale in 16 gare.

Miami: Wade 23 (7/15, 0/1, 9/12 tl), James 20, Bosh 18, Arroyo 17. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: Wade 8.
Philadelphia: Meeks 21 (3/5, 5/8), Iguodala 20, Brand 12, Young 11. Rimbalzi: Iguodala 9. Assist: Holiday 6.

Denver Nuggets-Chicago Bulls 98-97

Non c’è Derrick Rose? Non c’è problema, o quasi, per i Bulls, che trovano in C.J. Watson l’uomo in grado di sostituire per una notte il leader della franchigia. Dopo che Denver aveva condotto anche di 19 (tripla di Lawson del 59-40 a 9’32 dalla fine del terzo quarto), 4 dei 33 punti nella gara di Watson davano agli ospiti il +3 a 30 secondi dalla fine (97-94). Sistemato il problema dell’assenza di Rose, bisognava comunque vedersela con Carmelo Anthony, sempre più leader vista anche l’assenza di Chauncey Billups: Melo segna i tiri iberi del -1, ma sbaglia il tiro del sorpasso a 7 secondi dal termine. Sembra fatta per i Bulls, invece no. Rimessa in attacco ancora per Denver, Anthony si prende ancora la responsabilità, allo scadere, e stavolta segna, dando ai suoi la sesta vittoria in 7 gare interne.

Denver: Anthony 22 (7/17, 0/1, 8/10 tl), Nene 18, Lawson 17, Afflalo 13. Rimbalzi: Nene 7. Assist: Anthony 8.
Chicago: Watson 33 (9/18, 2/4, 9/12 tl), Deng 24, Noah 17. Rimbalzi: Noah 16. Assist: Noah 4.

Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 106-110 dts

Vittoria in rimonta per Oklahoma City, che s’è trovata anche sotto di 14 punti dopo il canestro di Hibbert a 8’33 dalla fine del terzo quarto (64-50) e ha avuto ancora bisogno di prestazioni mostruose soprattutto da Russell Westbrook (migliorato il suo massimo in carriera) e Kevin Durant. Per KD sono arrivati 11 punti in uno spazio temporale compreso tra gli ultimi 2′ dei regolamentari (compreso il 2+1 del 96 pari a 47 secondi dal termine) e il tempo supplementare. Ancora lui, poi, ha messo il tiro del 106-103 a 23 secondi dalla fine dell’overtime, e dopo l’errore di Granger (per il possibile pareggio) un 4/4 ai liberi di Westbrook chiude la partita.

Indiana: Granger 30 (9/15, 2/9, 6/7 tl), Hibbert 19, McRoberts 13, Dunleavy 12, Collison 10. Rimbalzi: Hibbert e Dunleavy 10. Assist: Collison 10.
Oklahoma City: Westbrook 43 (13/23, 0/1, 17/18 tl), Durant 25, Green 15, Sefolosha 13. Rimbalzi: Green 14. Assist: Westbrook 8.

Orlando Magic-Cleveland Cavaliers 111-100

Sesta sconfitta in 8 gare per i Cleveland Cavaliers, sotto praticamente per tutta la partita con scarti in doppia cifra. Ma coach Byron Scott non ha mandato giù alcune cose: “Non è facile giocare in 5 contro 8″. Il riferimento agli arbitri è immediato. La gara, come detto, è stata sempre nelle mani di Orlando, già avanti di 10 alla fine del primo quarto (32-22), hanno avuto il massimo vantaggio sul +18 (79-61 a 5’58 dalla fine del terzo quarto, firmato da Nelson), e hanno controllato la gara sommergendo gli avversari con le triple (14/31) malgrado i problemi dalla lunetta di Howard.

Orlando: Howard 23 (5/9, 13/24 tl), Nelson 20, Redick 15, Lewis e Richardson 14, Bass 10. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Duhon 9.
Cleveland: Jamison 22 (7/13, 2/7, 2/2 tl), Mo Williams 20, Sessions 13, Graham 10. Rimbalzi: Jamison 7. Assist: Mo Williams 8.

Phoenix Suns-Los Angeles Clippers 116-108

La rimonta dei Clippers arriva troppo tardi: quando Eric Gordon segna 6 punti consecutivi per i rossoblu di Los Angeles e li riporta a -6 (112-106) manca solo 1’10. Non c’è più il tempo nè la forza necessari per compiere l’ultimo sforzo. Phoenix aveva dominato la gara in lungo e in largo prima del rilassamento finale, chiudendo il primo quarto avanti addirittura 42-21 e soprattutto totalizzando appena 4 palle perse in tutta la gara. Impossibile vincere a casa di Nash senza mai levargli la palla dalle mani.

Phoenix: Richardson 29 (7/11, 5/8, 0/2 tl), Warrick 25, Frye e Nash 16, Hill 12. Rimbalzi: Warrick 6. Assist: Nash 10.
L.A. Clippers: Gordon 32 (9/15, 2/8, 8/10 tl), Griffin e Gomes 20, Cook 16. Rimbalzi: Griffin 14. Assist: Gordon 6.

Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 116-111

Partita equilibrata dopo l’eccellente avvio di Memphis (21-8 firmato Gasol a 5’48 dalla fine del primo quarto), grazie soprattutto all’impatto spaventoso di Andris Biedrins in mezzo all’area, oltre ai cannonieri Ellis e Curry. Reggie Williams spaventa con la tripla i padroni di casa (108-105 Memphis a 1’15 dalla fine) ma l’8/8 ai liberi del trio Mayo-Conley-Gay permette ai Grizzlies di portarla a casa nel finale. Da notare che Mayo è ancora partito dalla panchina, lasciando il posto nei primi cinque a Xavier Henry (6 punti con 3/5 in 18′).

Memphis: Gay 25 (7/13, 2/4, 5/6 tl), Mayo 23, Randolph e Conley 14, Gasol 12, Vazquez 10. Rimballzi: Randolph 7. Assist: Randolph e Gasol 4.
Golden State: Biedrins 28 (13/15, 2/4 tl), Curry 26, Ellis 23, Adrien 12, D. Wright 10. Rimbalzi: Biedrins 21. Assist: Ellis 8.

Detroit Pistons-Milwaukee Bucks 103-89

Dura un quarto e poco più la partita di Milwaukee, che rimane a contatto fino al 33-30 segnato da Ilyasova a 7’52 dalla fine. Poi la partita la comandano i padroni di casa, che chiudono avanti di 12 all’intervallo (55-43) e poi strapazzano i Bucks alla ripresa del gioco, toccando il massimo vantaggio a 5’35 dalla fine della partita (schiacciata di Prince per il 96-73). I ragazzi di coach Kuester tirano con il 56.2% dal campo (50% da fuori) e chiudono la partita con 28 assist per alimentare i 7 uomini in doppia cifra.

Detroit: Stuckey 18 (8/12, 2/3 tl), Hamilton e Villanueva 15, Prince 14, Bynum 13, Gordon 11, Maxiell 10. Rimbalzi: Wallace e Villanueva 8. Assist: Hamilton 9.
Milwaukee: Jennings 25 (9/19, 0/3, 7/11 tl), Ilyasova 14, Salmons 11, Maggette 10. Rimbalzi: Ilyasova 11. Assist: Jennings 6.

Charlotte Bobcats-Houston Rockets 99-89

Houston gioca una partita discreta, conducendo anche di 10 nel corso del secondo quarto (42-32 firmato Budinger a 6’52 dall’intervallo) e ancora con Budinger segnava i tiri liberi del -2 a 5′ dalla fine della partita. qui, però, la coppia Diaw-Jackson decide di chiuderla: 4 punti per il francese, 5 dell’ex Warriors che poi serve l’assist per Gerald Wallace a chiudere il parziale di 11-0 che manda i titoli di coda di questa partita (95-82 a 2’18 dalla fine).

Charlotte: Wallace 21 (4/14, 2/7, 7/8 tl), Diaw 20, Jackson 16, Mohammed 15, Livingston 10. Rimbalzi: Wallace 14. Assist: Augustin 11.
Houston: Budinger 19 (3/7, 3/8, 4/4 tl), Martin 16, Hill 14, Scola 11. Rimbalzi: Hayes 10. Assist: Lowry 6.

tratto da Gazzetta.it



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