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Dalle mani di Roberto Capucci: tessuti da plasmare

Creato il 19 febbraio 2013 da Vestitidarte @VestitidArte

CapucciDal 19 febbraio e fino alla fine del 2013 saranno esposte al museo della Fondazione Roberto Capucci di Firenze 27 creazioni del grande stilista italiano.

Il “miglior creatore della moda italiana”, così lo definì Christian Dior in un’intervista a Vogue, è raccontato attraverso l’originalità scultorea dei suoi abiti: i caratteristici drappeggi, i volumi sovrapposti e le rigidità geometriche descrivono l’abilità e la sapienza delle mani di Roberto Capucci e mostrano ottimamente il suo immaginario creativo estremamente vario ed articolato.

 

La mostra, intitolata “Dalle mani di Roberto Capucci: tessuti da plasmare”, è articolata in tre sezioni.
La prima sezione accoglie le silhouettes più morbide, gli abiti cascanti in jersey e in georgette con forme fluide e tessuti impalpabili che scivolano sul corpo, fino a giungere ai volumi più pronunciati dell’abito-scultura “Calla” (1956).
Nella seconda sezione sono esposti estrosi giacchini e boleri che mostrano l’irrefrenabile spinta creativa del maestro. Riquadri in raso bianco con intarsi neri, in raso multicolore o nella variante nera e multicolore si alternano a elementi a cerchio in sauvage rosso, fucsia e giallo. La dimensione più rigida e scultorea inizia a delinearsi nel bolero bianco e nero in gazaar lavorato ad effetto tubolare che ricorda la struttura di un bruco (1985).
La terza parte dell’esposizione comprende le creazioni più articolate, con volumetrie importanti, drappeggi rigidi e orli smerlati. La ricchissima varietà di colori, con effetti anche cangianti, gioca di sovrapposizione e geometrie trasformando gli abiti in preziosi origami e sculture di tessuto.

capucci

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