Eccolo! Il nostro orto sinergico visto dal satellite! Cosa dite, verrà interpretato come un segno di pace dai futuri visitatori extraterrestri?
Il programma Google Earth è una delle esperienze più divertenti per grandi e bambini: il fascino del mappamondo all’ennesima potenza.
Questa qui sopra è Maserada sul Piave (TV), con il suo centro e le due frazioni… piccola piccola, sulla destra della scritta Parabae c’è anche la località Salettuol: poche case appena sotto l’argine del fiume, con la chiesetta di San Rocco il cui campanile compare in una scena del film “Le acrobate” di Silvio Soldini.
Il Parabae è un’area di oltre 80 ettari che, fino a pochi anni fa era di proprietà del demanio militare. La prima parte, quella verde, è stata acquistata dal Comune con una convenzione stipualata con un privato e alquanto controversa… Ci sarebbe da scrivere un libro intero su questo, quindi sorvolo (per ora!). La seconda parte, quella sulla destra che comprende le caserme e i due capannoni al limite dell’area, è stata invece acquistata dal Comune con un mutuo 2 anni fa, quando io facevo ancora parte del Consiglio Comunale. E’ stato un affare, speriamo che venga fatto fruttare per la cittadinanza…
Il parco è davvero grande ed è bellissimo passeggiare lungo i viali, ognuno dei quali è costeggiato da filari di alberi piantati in occasione delle nuove nascite di ogni anno, per adempiere ad una legge europea recepita dall’Italia nel ’92 e, purtroppo, disattesa da molti Comuni… anche dal mio negli ultimi due anni. Io non vedevo l’ora di percorrere il vialetto dei nati nel 2009 insieme alla piccola Febe, ma temo che il mio rimarrà un sogno. L’ultimo viale realizzato è quello dei nuovi nati nel 2008…
Perché Parabae? Perché si pensa che quest’area fosse zona di esercitazioni militari già nell’epoca napoleonica e la montagna “Parabae” (in italiano para-palle) serviva a parare le palle di cannone. Adesso serve ai bambini che si divertono a ruzzolare giù dalla cima!
Ed ecco il nostro orto. La zona limitrofa scura è una depressione del terreno che doveva diventare un laghetto, ma che è stato isolato male e quindi lascia drenare l’acqua meglio di tutto il resto del parco! Col tempo si è formato un boschetto molto suggestivo. Da questa foto si vede l’orto e, accanto, un’altra area delimitata dalla recinzione: si tratta del terreno in concessione all’Apat, l’associazione apicoltori che qui ha i suoi alveari e produce uno squisito miele “del Parabae”.
Se siete nella zona vi consiglio di fare un giro, troverete anche un’area barbecue; inoltre il Piave è a due passi, insieme all’Oasi del Codibugnolo gestita da Piavenire (circolo di Legambiente). Fatemi sapere se passate…