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Damian Lillard è il miglior Rookie della stagione NBA

Creato il 02 maggio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Quando David Stern ha annunciato il suo nome la sera del Draft, scelto con la sesta moneta assoluta dai Portland Trail Blazers, in pochi pensavano che Damian Lillard potesse avere l’impatto che in realtà ha avuto, sia per la sua squadra sia in generale nella Lega. L’ex playmaker di Weber State infatti è stato nominato Rookie of the Year dopo una stagione incredibile chiusa a 19 punti, 6.1 assist e 3.1 rimbalzi nelle 82 partite giocate con i Blazers in cui si è preso la squadra sulle spalle per gran parte delle gare, spartendosi la leadership con Aldridge e dimostrando una crescita enorme in pochi mesi.

Se il giorno del draft i dubbi sul giocatore, che aveva sicuramente dimostrato di poterci stare nella NBA ma non di poter primeggiare, esistevano, si sono ad ogni modo dissolti dopo pochissimo tempo quando Lillard ha cominciato a fare incetta di premi individuali di miglior rookie del mese (li ha vinti tutti 6), scalzando quell’Anthony Davis prima scelta assoluta e grande favorito per la vittoria finale del premio. I voti del pannello dei 120 giornalisti degli Stati Uniti e del Canada sono stati unanimi, tutti infatti hanno assegnato la prima posizione al play dei Blazers, cosa che è successa solamente altre tre volte nella storia della NBA: Blake Griffin nel 2011, David Robinson nel 1990 e Ralph Sampson nel 1984.
Dietro di lui, ovviamente staccatissimi sono finiti Anthony Davis, Bradley Beal e Andre Drummond, tre che con alti e bassi comunque hanno avuto un buon impatto nelle loro squadre.

Lillard in questa sua prima stagione incredibile ha abbattuto il record di Stephen Curry per numero di tiri da tre punti segnati nella stagione da rookie con 185, essendo anche il terzo rookie della storia a chiudere con almeno 1.500 punti e 500 assist, dopo Oscar Robertson e Allen Iverson, non due giocatori qualsiasi.

Definito dal suo coach Terry Stotts come uno che non si accontenta mai, proprio le sue dichiarazioni lo dimostrano:

Adesso mi prendo questo premio, sono felice. Ma da domani non ci penserò più. Ho tutta la carriera davanti a me.”

A parlare positivamente di lui è anche Kobe Bryant, uno che di giocatori di livello ne ha visti passare:

E’ fantastico. Veramente fantastico. Molti giocatori sono dotati di talento, ma lui ha i movimenti giusti, la pazienza, l’intelligenza, il bilanciamento del suo tiro. E’ veramente grandioso.”

Insomma negli ultimi anni i Blazers sono rimasti un’eterna incompiuta anche per vari gravi problemi di infortuni, se la sfortuna deciderà di accasarsi altrove lasciando la franchigia dell’Oregon in pace, il loro leader è già pronto a fare grandi cose.


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