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Dancing in the Fornace

Creato il 03 giugno 2014 da Morgatta @morgatta

Non ho mai amato i saggi di danza. Forse per colpa di quel primo saggio, all’età di 5 anni, nel quale mi hanno vestita da stupido fiocco di neve (e dopo quello smisi con la danza e iniziai con il basket) o forse per colpa della didattica che si interrompe per preparare tre minuti di niente, o forse per colpa delle duemila coreografie da inventare, le musiche, i costumi, le prove, le madri che sclerano. Ma è anche il suo bello. E comunque, li devi fare per forza!!! ;) Quest’anno, però, ho davvero apprezzato tantissimo il saggio della scuola Imago-Lab, pensato e ideato dalla sua istrionica direttrice. Uno spettacolo perfettamente incastrato (in tutti i sensi) nell’antica fornace di Ugo Poggifornace0

Un’antica fornace artigianale che dal 1919 produce terracotta in tutte le sue forme: dai mattoni alle tegole, fino agli orci, arredi da giardino e pezzi di design per ambienti moderni e contemporanei. Ballerine e ballerini si sono inseriti in questo contesto incredibile, sfruttandone tutti gli ambienti, forni compresi, e traendo ispirazione dal materiale, dai colori, dalle forme, dal lavoro…

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Uno show itinerante, che ha portato gli avventori  a scoprire i locali di questa fabbrica e a godere di pezzi costruiti su misura, resi davvero suggestivi dalla cornice, dalla musica suonata dal vivo, dalle voci liriche misteriose che hanno invaso le stanze dando il via alle danze.
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Non sono mancanti inconvenienti tecnici (dopotutto ballare tra la polvere e su pavimenti sconnessi è un’altra prova di abilità per ballerini professionisti e non) ma nessuno dei presenti se n’è accorto ;) Due giorni, quattro repliche, una grande fatica ma anche una bella soddisfazione, visti gli apprezzamenti.
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Sono stati due giorni impegnativi, ma anche interessanti, alla scoperta di un mestiere sconosciuto, tecniche di lavorazione antiche e processi di produzione dei quali ignoravo l’esistenza. Vuoi mettere passare delle ore tra i vasi e all’aperto piuttosto che rinchiusa al buio di un teatro?!?
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Ovviamente le mie “fornacine” in versione “hip hop” hanno creato un po’ di sano scompiglio, ma niente di sconvolgente: avevano comunque un look in linea con l’ambiente. Lo spettacolo, purtroppo, ve lo siete perso. Ma la fornace rimane aperta al pubblico…se passate da Firenze, o meglio, dall’Impruneta, un salto fatecelo…
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E poi, con un finale così, non si poteva che rimanere a bocca aperta. Brava Manu…e bravi tutti i giovani danzatori (educati, disciplinati e silenziosi…la prima volta che vedo cuccioli che non fanno casino…complimenti alle maestre)!!!
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