Danimarca, proposta per l’addio a banconote e monete. Potrebbe entrare in vigore da gennaio 2016

Creato il 15 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

A Stoccolma si può pagare un venditore ambulante con una carta di credito. A Copenaghen è possibile acquistare un espresso con lo smartphone. A Helsinki, si può andare a fare la spesa, ma lasciare il portafoglio a casa. Se la Scandinavia è stata a lungo il luogo più privo di contanti del pianeta, ora la Danimarca sta valutando se andare un passo oltre consentendo ai rivenditori di vietare del tutto le banconote.

(bancapromos.it)

Danimarca, la proposta per portare i rivenditori a rifiutare il denaro contante da gennaio 2016. La Camera di Commercio danese sta spingendo affinché sia data la possibilità a negozi e servizi essere completamente cash-free. La proposta deve essere approvata dal parlamento, ma se otterrà l’ok, i rivenditori potrebbero iniziare a rifiutare il contante da gennaio 2016. ”Abbiamo riconosciuto quello che i commercianti ci dicono da tempo”, spiega Sofie Findling Andersen della Camera di Commercio. “L’utilizzo di monete e banconote è costoso, perché richiede tempo di gestione ai dipendenti, e c’è anche una questione di sicurezza. Quando la cassa viene aperta, questa può essere attaccata e anche se in Danimarca abbiamo livelli relativamente bassi di crimini violenti, questo è un aspetto che preoccupa imprenditori e lavoratori”.

Nessuna resistenza alla proposta da media, consumatori e grandi aziende. Al momento la proposta non ha trovato resistenza nei media danesi, nei consumatori o nelle aziende e il più grande gruppo di supermercati del paese, Dansk Supermarket, sta già lavorando a un sistema che consente di pagare la spesa con lo smartphone attraverso l’app MobilePay. Questo anche perché i costi sulle transazioni delle carte di credito e mobile sono bassi. “Stiamo negoziando costi fissi per i grandi gruppi e piccoli negozianti in modo che possano pagare uno standard dell’1% su ogni transazione, fino a 5 Corone (0,66 euro)”, ha sottolineato Mark Wraa-Hansen di Danske Bank, proprietaria di MobilePay. “In questo modo il costo non sarebbe alto. Vogliamo un modello semplice e un rapporto con le aziende in modo che possa funzionare”. Anche i proprietari di piccole imprese sembrano ugualmente entusiasti, come il Mette Schmidt, che gestisce un salone di parrucchiere a Jutland: “Sono così pochi i clienti pagano in contanti e quando lo fanno danno un po’ di fastidio, perché devo andare in banca a depositare gli incassi. E’ molto più facile essere pagato con carta o MobilePay”.

Il passaggio, tuttavia, secondo gli esperti, non avverrà dal giorno alla notte. “Se guardiamo alla Svezia, il paese che ha aperto la strada a una società senza contanti, vediamo che molte persone stanno ancora pagando con corone”, dice Findling Andersen. “Tocca ai clienti e alle imprese per decidere cosa funziona meglio: se un negozio passa diventa cash-freee e perde un paio di clienti, potrebbe decidere che vale la pena rendere più facile e più sicuro il suo lavoro”. E tra i fautori delle carte di credito c’è anche chi, come la barista 27enne Soren Jensen, pensa che sia anche molto più igienico. “L’anno scorso uno studio americano ha trovato 3.000 tipi di batteri sulle banconote”, ricorda infatti la giovane.

ll passaggio verso un nuovo mondo senza contanti è sostenuto dal Fondo delle Nazioni Unite per lo sviluppo dei capitali Better Than Cash Alliance, che ha lo scopo di accelerare il passaggio ai pagamenti elettronici, finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, MasterCard e Visa.

Gli oppositori del concetto esprimono preoccupazioni per la perdita della libertà. Carl-Ludwig Thiele, della Bundesbank, ha recentemente criticato la proposta del governo danese, affermando che “l’abolizione del contante violerebbe la sovranità del consumatore, la libera scelta dei cittadini circa i loro strumenti di pagamento”, e citando la famosa frase dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij, “Il denaro è libertà coniata”. Altra preoccupazione potrebbe essere quella dei cittadini più anziani. Ma se in Svezia le associazioni di pensionati affermano che possono sentirsi alienati o incapaci di far fronte alle esigenze delle nuove tecnologie, i danesi sono molto ottimisti circa l’utilizzo degli smartphone. ”Abbiamo uno dei più alti tassi di 60enni e più che fanno acquisti on-line e che sono già alfabetizzati digitali, quindi questo non dovrebbe essere un problema per loro”, dice Findling Andersen. E Wraa-Hansen è d’accordo: “La nostra ricerca dimostra che gli anziani in Danimarca preferiscono pagare con le carte e smartphone. Il nostro utente più anziano ha 104 anni”. (ADNKRONOS)


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