Una vita in rivolta… Alle convenzioni sociali, all’arte classica, all’industria opprimente… Comincia con un ideale di purezza, di semplicità e di ritorno alle origini l’avventura di Dante Gabriel Rossetti… Sembra quasi di sentir parlare gli hippies del 1968 più di un secolo dopo… Le convenzioni soffocano gli istinti e i sentimenti, i turbamenti dell’animo? Lui cercherà di rompere tutte le convenzioni anche se ciò sarà trasgressione ed eccessi… asocialità e amoralità… L’arte classica ha esaltato “il bello” l’armonia e l’equilibrio, lui andrà a cercare il vuoto, l’oscurità, il silenzio… anche l’orrore, lo sgomento e lo squilibrio… L’industria… «Dimentica le sei contee coperte di fumo dimentica gli sbuffi di vapore e i colpi di pistone, dimentica l’estendersi della spaventosa città» E, come Morris anche lui farà suoi la lettera e lo spirito dell’artigianato medioevale contro la brutalità della produzione industriale.
E’ il settembre del 1848, quando, Dante Gabriel Rossetti, con un gruppo di idealisti fra cui William Holman Hunt e John Everett Millais al n. 83 di Gower Street a Londra, fonda la Confraternita Preraffaellita … Forse perchè è figlio di un esiliato italiano dei moti del 1821, finisce per dare all’associazione un carattere di setta segreta, il senso monastico dell’iniziazione, la scelta del sette come numero magico… Gli inizi comunque del simbolismo che lo dominerà fino all’ eccesso…
Invece il simbolo artistico della rivolta, la dissacrazione dell’idolo, diventa la Trasfigurazione di Raffaello e lo distruggono perchè vedono in esso «… il grandioso disprezzo della semplicità della verità, gli atteggiamenti pomposi degli apostoli, l’attitudine poco spirituale del Salvatore» e cercheranno l’autenticità dell’arte in tutto quello che pensavano ci fosse stato prima… Così diventano i Preraffaelliti.. E vogliono subito liberare l’arte ”dallo sloshy”, cioè dal ”fango” degli spessori cromatici della pittura tardobarocca e venezianeggiante in voga alla Royal Academy. Nascerà una pittura chiara, di colori puri su una superficie bianca ancora umida… Chi non ricorda il minimalismo delle case ”comuni”degli hippies, dalle candide pareti grezze e il pavimento di rustico cotto?
Per Dante Gabriel la prima vera espressione del suo ritorno alle origini è ”Ecce Ancilla Domini”, una radicale reinterpretazione dell’Annunciazione in un ambiente essenziale dominato dal bianco dei personaggi e delle pareti, appena interrotto dalle macchie azzurre del cielo e della tenda e dalla tessitura rossa con il giglio… La Vergine è solo una giovane in camicia da notte che riceve il messaggio rannicchiata sul suo lettino… Una certa sorpresa… forse un velo di malinconia… Nessuna sacralità… Di sicuro un filo di ostentazione, ma si sa come sono i neofiti…
Ma subito arriva sulle tele il Medioevo… Quello che avevano teorizzato comprendeva tradizioni patrie, Dante, Artù e la Tavola Rotonda, tante leggende nordiche… Una dimensione in cui storia e arte erano vicini, in cui natura e cultura erano ancora alleati… Il Medioevo per Dante Gabriel Rossetti sarà soprattutto Artù e la Tavola Rotonda e Dante Allighieri … Lui ne diventa il profeta in questa Inghilterra che cerca l’ultimo rifugio in un mondo non contaminato dalla modernità …
Ma arrivano anche le sue contraddizioni… Il mondo incontaminato dell’Ancilla Domini scompare ben presto… i suoi quadri si tingono di colori sempre più accesi, di simboli sparsi ovunque e finisce per prevalere l’immagine della donna… Aveva conosciuto Elizabeth Siddal, la musa di tutti i preraffaeliti… per Dante Gabriel Rossetti la sua amante… E la sua ossessione per quella pelle candida e la massa di rossi capelli… Prima ancora che per Rossetti lei posa per l’Ofelia di Millais e si rovina la salute dimenticata dal pittore nell’acqua gelida… Comincerà a prendere il laudano, l’oppio macerato nel vino, per lenire i dolori mentre gira da una casa di cura all’altra …Con Dante Gabriel Rossetti sarà un rapporto tormentato dalla gelosia e dal non sentirsi all’altezza… Studia, dipinge, posa, ma è vista male dalla famiglia alto – borghese di Dante Gabriel…Lui libero pensatore ribelle dell’arte lo è un po’ meno delle convenzioni e non sa ribellarsi alla famiglia … E’ quello in fondo che successe agli Hippies del ’68 che dopo qualche anno esaltante di musica, libertà e piccole droghe cercarono di rientrare nelle buone famiglie borghesi… Ma intanto dipinge Elisabeth senza sosta, ritratti enigmatici, sensuali, con un velo di malinconia, forse il capolavoro di quegli anni è Sancta Lilias, un po’ santa un po’ eroina… Sposa Elizabeth dopo molti anni e quando già la tradisce… E sarà tutto inutile perché lei poco dopo si suicida per aver perso il suo bambino… Dante Gabriel brucia la lettera d’addio… Il suicidio a quei tempi era immorale … Una vergogna, lei non sarebbe stata sepolta in terra consacrata… per la famiglia di lui sarebbe stato uno scandalo… Tarda a riprendersi … e del ricordo di Elizabeth non si libera…
Due anni dopo la morte, o forse più la dipinge ancora…E’ la Beata Beatrix …L’aspirazione del pittore preraffaelita alla purezza del Medio Evo incantato… Quella massa di capelli rossi, gli occhi e la bocca socchiusi… Nel quadro Elizabeth sembra l’immagine in primo piano della stessa Beatrice che Dante va a incontrare sullo sfondo …. Ma c’è quel simbolo che divide le due Beatrici e rende impossibile la liberazione di Dante Gabriel…L’uccello rosso che porge sulle mani di Elizabeth il papavero oppiaceo… il ricordo del laudano e della sua maledizione… Ma nella sua vita ormai è entrata a pieno diritto Fanny Cornforth… Allegra, spensierata un po’ volgare… Senza nessuna delle crisi di Elizabeth… Lui si lascia trascinare nella sua vitalità …. La ritrarrà decine e decine di volte … Dirà Alan Bowness di “Bocca Baciata”: “Qui c’è qualcosa di assolutamente nuovo per Rossetti “un’ immagine voluttuosa, imperscrutabile, grossolana e sensuale forse, ma vissuta in modo sostanzialmente diverso dai primi lavori. E’ la pittura veneziana del Cinquecento che fornisce ora a Dante Gabriel il modello che sostituisce la sua precedente preferenza per lapittura fiorentina e senese del Quattrocento ”
Ma la presenza imbarazzante di Fanny lo allontana dalla famiglia e dagli amici di sempre. Dante Gabriel combattuto fra il desiderio fisico della sua amnte e le sue ossessioni finirà per abbandonarsi sempre di più al laudano… forse un desiderio di identificazione e di espiazione verso Elizabeth… A un certo punto qualcosa lo spingerà addirittura, come nel più cupo romanzo gotico, a riaprire la sua tomba e riprendersi il quaderno con le poesie che le aveva dedicato…Lo pubblicherà e sarà accusato di immoralità…
Mentre sprofonda sempre di più nella droga, cerca a volte come un àncora di salvataggio Jane Burden, la bella e raffinata moglie di William Morris… Ne farà tra l’altro un’ elegante e tormentata Persefone… Lei lo vede solo saltuariamente e ciò nonostante Morris rompe i rapporti con lui…
Finirà i suoi anni in solitudine… voleva abbracciare e identificarsi con la realtà invece finì per approdare a un mondo tutto intriso di simbolismo mitico- religioso… Dante Gabriel Rossetti, hippie in prima battuta dell’800, non ritrovò più la strada di casa…
A lui e a tutti i suoi amici preraffaelliti, innamorati del Medio Evo, quest’antica ricetta, proprio di quei tempi…Il Biancomangiare era un ‘insieme di ricette che si basavano sulle presunte qualità del colore bianco, simbolo di purezza e ascetismo. Noi abbiamo scelto la versione di un delicatissimo dolce…
BIANCOMANGIARE
INGREDIENTI per 6 persone: 1 baccello di vaniglia, 140 grammi di amido, 300 grammi di zucchero, 1 litro di latte di mandorle, canditi, pinoli, mandorle
PREPARAZIONE: Fate un’ incisione nel senso della lunghezza al baccello di vaniglia. Poi setacciate l’amido e lo zucchero, versateli in un pentolino e unite la vaniglia. Aggiungete il latte versandolo lentamente a filo e mescolandolo con la frusta in modo da evitare i grumi. Togliete il baccello Ponete il pentolino sul fuoco basso e al primo accenno di bollitura riprendete a mescolare con la frusta.Togliete il baccello di vaniglia e versate poi il composto in 6 stampini appena bagnati con acqua fredda e riponeteli in frigo per almeno tre ore. Capovolgete gli stampini sul piatto da paortata e decorate a piacimento con pezzetti di mandorla sbucciata, con pinoli o con canditi colorati a contrasto.