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Dark Souls II: Crown of the Ivory King – Una passeggiata tra i ghiacci

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 16/10/2014

Cover Dark Souls II

PC - PS3 - Xbox 360 Pegi 16 TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: From Software

Produttore: Bandai Namco

Distributore: Bandai Namco Partners

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 4

Data di uscita: 14/03/2014

Dark Souls II: Crown of the Ivory King – Una passeggiata tra i ghiacci PS3X360PC

EUR 40,98EUR 39,99EUR 39,76

VISITA LA SCHEDA DI Dark Souls II

Pro-1Tanta atmosfera e level design dei bei vecchi tempi Contro-1Ancora una volta i maghi saranno in svantaggio

Pro-2Moltissimi nuovi pezzi d'equipaggiamento Contro-2Alcuni picchi di difficoltà, sia verso l'alto che verso il basso

Pro-3Area cooperativa finalmente all'altezza

Dopo aver esplorato il pericoloso Santuario di Shulva, affrontato un terribile drago e scoperto nuovi dettagli sul passato del Vecchio Re di Ferro, è finalmente giunto il momento di proporvi la recensione del terzo ed ultimo capitolo della trilogia intitolata “The Lost Crowns”. Terminata quindi la nostra avventura (almeno per ora, viste le voci su nuovi DLC) su Dark Souls II, cerchiamo di analizzare in ogni suo dettaglio quest’ultima espansione, che potrebbe realmente sorprendervi.

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NELLA GELIDA ELEUM LOYCE

Come già accaduto in passato, per fare il nostro ingresso nella nuova area di gioco bisognerà raggiungere un santuario che fungerà da teletrasporto, in questo caso però non si tratta di un’aggiunta a ciò che c’era prima, dal momento che il santuario d’inverno risulta accessibile e ci fionderà nella freddissima Eleum Loyce. Già dal nostro ingresso è possibile intuire che, per la prima volta nel titolo, l’impostazione narrativa ha subito un lieve cambiamento, poiché saremo in più fasi accompagnati da una voce femminile, la quale assume un ruolo ben preciso in un secondo momento. Anche la nuova area di gioco si presenta in modo singolare, infatti gran parte della mappa sarà inaccessibile a causa di una forte bufera di neve, che ha causato il congelamento di forzieri e l’ostruzione di svariati passaggi. Questo significa che, in seguito ad un evento ben preciso, potremo esplorare in un modo completamente diverso, con qualche piccola chicca che riuscirà sicuramente a cogliervi di sorpresa.

La trasformazione della mappa non è però l’unico pregio di questo DLC: tornano nella loro forma migliore le shortcut, che connettono in maniera perfetta tutte le varie aree di Eleum Loyce. Piuttosto interessanti sono poi i tre boss che, se chiudiamo un occhio sul fatto che due di essi risultano estremamente simili, riescono a divertire molto, visto che ad ognuno è legata una sorta di quest secondaria che ha lo scopo di rendere lo scontro più “umano”, un po’ come avvenuto nella versione vanilla del titolo contro Mytha. Anche le invasioni da parte degli NPC sono di nuovo divertentissime, poiché l’atteggiamento degli invasori è estremamente simile a quello dei giocatori in carne ed ossa, visto che vi tenderanno trappole ed utilizzeranno mezzucci pur di sovrastarvi. La componente meno entusiasmante è forse rappresentata dai mob, poiché eccetto un paio di idee molto interessanti come gli arrabbiatissimi porcospini, non c’è niente di realmente nuovo. Come nei due episodi precedenti, poi, anche qui ritroveremo un’area da affrontare preferibilmente in coop o, nel peggiore dei casi, accompagnati da due NPC. Questa volta però non ci troviamo di fronte a qualcosa di fastidiosamente difficile come in Crown of the Old Iron King, dal momento che è stata riposta una maggiore cura al bilanciamento senza però eliminare il caratteristico livello di sfida, qui maggiore per favorire la cooperazione. Purtroppo per i maghi, per la terza volta di fila il gioco sarà meno accessibile rispetto ai giocatori con una build melee, senza contare che, con un buon arco e numerose frecce elementali, determinati scorci saranno un gioco da ragazzi. Per fortuna però i poveri maghi verranno ricompensati con numerosi pezzi d’equipaggiamento dedicati, dal momento che oltre ai canonici anelli, alle armature e alle armi, troveremo nuovi incantesimi e, soprattutto, bastoni per miracoli e incantesimi.

Nonostante non vi sia nulla da dire per quanto concerne il comparto tecnico, va elogiato ancora una volta quello artistico, poiché Eleum Loyce è senza dubbio una delle ambientazioni più belle di questo secondo capitolo, ricca d’atmosfera e bella da vedere. Peccato ancora una volta per alcuni interni, che risultano essere misteriosamente vuoti, distruggendo così la fantastica immagine che si era creata esplorando l’ambientazione esterna.

Dark Souls II: Crown of the Ivory King – Una passeggiata tra i ghiacci IN CONCLUSIONE
Dark Souls II: Crown of the Ivory King è insomma la parte migliore della trilogia di contenuti aggiuntivi del piccolo gioiello From Software, poiché riesce a limare alcuni difetti dei suoi precedenti senza, purtroppo, correggerli del tutto. La vasta area esplorabile, l'elevato numero di oggetti ottenibili e la cura riposta nel level design riusciranno quasi sicuramente a convincere tutti i fan della saga che avevano avuto qualche dubbio giocando le prime due parti. Se avete poi acquistato e giocato i precedenti episodi (senza essere in possesso del season pass), non possiamo che consigliarvi caldamente di portare a termine la quest aggiuntiva ed ottenere quindi tutte e quattro le corone dei re. Se invece avete resistito a giocare la trilogia fino ad ora, vi consigliamo di cominciare proprio con questo, dal momento che non esiste un vero e proprio ordine con cui giocarli e, non si sa mai, potrebbe anche spingervi a completare il gioco nella sua interezza. ZVOTO 8.5

FINALE COL BOTTO, O QUASI COSA SIGNIFICA PER NOI QUESTO VOTO? SCOPRILO LEGGENDO I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE!!!

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