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Si stava lì, parlando del più del meno, dei secoli scorsi della mia vita, e di cosa stessi combinando che ero un po’ frastornato.
Tirate le somme il tipo concluse che non aveva tempo da perdere con me, che aveva in cura drogati e depressi all’ultimo stadio e che mi levassi un po’ dalle palle. Detto un po' meglio.
Il momento più significativo della nostra frequentazione si sviluppò attorno al noto test di Rohrscach. Quello delle macchie, giusto per intendersi.
Ci sono queste 10 carte che ti danno e tu, dal momento che le prendi in consegna, sei sotto esame e vale tutto.
Vale se le giri, vale se le appoggi e le prendi in mano una per volta, vale se chiedi cosa devi fare o no, vale se le stringi, se le sfiori appena, se le tieni con due mani o con una, vale se guardi anche dietro, vale se rispondi subito o dopo un po’. Vale tutto. Ma anche nulla.
Si vocifera esista un archivio mondiale implementato con tutte le descrizioni affibbiate alle 10 macchie, in ogni tempo e in ogni luogo.
Ora, detto a voi, in quelle macchie io ci ho visto solo roba sessuosa. Secondo me, anzi, sono proprio studiate apposta altroché.
Il malato grave è quello che ci vede un tizio che porta a spasso il cane, una nuvola del cielo o un cappellino coi fiori di Elisabetta II Windsor.
Epperò, considerato che del tutto andato non ero, pensai bene di edulcorare il mio risultato e di descrivere alcuni soggetti prettamente erotici con banalità iconografiche poco riconducibili al profilo del maniaco sessuale o del serial killer.
Però non potevo nemmeno mancarle tutte tutte, pensavo, perché mi avrebbero sgamato subito.
Quindi alcune le descrissi proprio come le vedevo.
Su questa (macchia n. 1) dichiarai:
- Una vagina in sezione.
Datemi torto! Lo strizza saltò sulla sedia, possibilista sul fatto d’aver risolto il caso del mostro di Firenze.
- In sezione, come in sezione?
- Sì, come si vede nei libri di educazione sessuale.
E su quest’altra (macchia n. 3):
- Due travestiti.
Doppio balzo carpiato raggruppato avvitato sulla sedia.
- Travestiti? E perché?
- Come perché? Hanno le tette, i tacchi e il pisello, che altro possono essere?
- Uhm...
Qui cominciò a guardarmi storto, ma io avevo ancora 7 carte al mio arco e nonostante mi capitassero in mano solo orge, scene di fellatio e enormi mammelle io vidi, fortissimamente vidi, gente a chiacchiera, gelati alla fragola e colline in fiore.
Era chiaro che se c’era uno in malafede era lui. Porco maniaco mentitore. Mi liquidò informandomi che non riscontrava alcuna patologia.
Poi si chiuse in bagno con la macchia numero 3.
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