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” Dategli da mangiare voi…”

Creato il 31 luglio 2011 da Fernando @fernandomartel2

” Dategli da mangiare voi…”Oggi, in chiesa, l’omelia di don Gianni racconta del miracolo dei pani e dei pesci. Chi non la conosce? Il nostro parroco, ha la capacità di rendere sempre attuali le sue prediche.  Mentre lui parla  scorrono le immagini  della collina piena di gente affamata, passano  davanti agli occhi come fosse oggi, appena fuori dalla chiesa. E le sue parole hanno un senso forte “…i  discepoli chiesero a Gesù di provvedere a dar da mangiare ai convenuti e Cristo disse loro: “dategli da mangiare voi stessi…”  Insomma  la parabola dei pani e dei pesci moltiplicati la conoscete tutti. Anche quelli che come me, sono stati lontani una vita intera dalle parole di un prete, dall’atmosfera di una chiesa. Quello che mi ha colpito oggi erano quelle parole che non conoscevo “…Potete dargli da mangiare voi stessi…” coincidono in un modo sconvolgente con quello che avevamo proposto come Casa dei Popoli, sconvolgente perché semplice e immediato: ” AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA” l’avevamo chiamata, e vi giuro che nessuno pensava al deserto e ai cinquemila accorsi al richiamo di Gesù, ma piuttosto alla canzone di Jonny Dorelli e alle sue parole.

Ma don Gianni ripete “...sfamateli voi… disse il Cristo…”  Ed eccoli li, davanti ai miei occhi, i profughi di Forno che mi sembrano attendere, isolati lassù tra i boschi, a dieci chilometri dalle parole di don Gianni,  che qualcuno li vada a trovare per prenderli per mano e dirgli ” Vieni fratello, ascoltiamo le parole di Cristo, io ti sfamerò. Dividerò col te il mio cibo, in memoria di quel miracolo…” Macchè…non è successo, non è mai successo che qualcuno salisse e aggiungesse un posto a tavolo la domenica. La nostra proposta non era “…ben definita…” secondo un abitante della nostra Casa. Già, avremmo dovuto definirla meglio…e se lo dice lui che è cattolico anzi… di più. Ma come avrebbe dovuto definirla Gesù quella proposta? Lui disse ai suoi discepoli ” ...sfamateli voi...” non c’era niente da definire. Fatelo in prima persona. Questo diceva, non aspettate che qualcun’altro lo debba fare prima di voi. Fatelo per cristianesimo, per solidarietà umana, per bontà. Fatelo per quello che credete sia più aderente alle vostre idee, ma fatelo. Chi aspetta di essere nutrito, non può attendere che  la proposta sia “meglio definita”   e…attenti…non credo che il cibo di cui hanno bisogno i nostri amici profughi sia quello della pancia. E’ vero, a tavola mangiano, ma è della vostra amicizia che si nutrono, del vostro tendergli la mano. Proprio come la folla intorno a Gesù. E se vi guardate bene intorno, coloro che hanno bisogno di una mano, diventano ogni giorno di più.  Non solo tra i neri. Siate pronti ad accogliere colui che arriva nel nome di Gesù. Siate pronti a dare una mano a vostro fratello, non aspettate che lo faccia qualcun altro per voi, non aspettate una proposta meglio definita. Non l’avevamo fatta solo per gli altri. Quelli della Casa avremmo dovuto tendere la mano…sfamare i convenuti su quella montagna…questo forse avrebbe definito meglio la proposta.



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