Magazine Società

Dati diffusi sulla rete, etica e privacy

Creato il 09 marzo 2011 da Alessandrobaldini
   "Anonimo ha detto...
Beh i film di fantascienza io l'ho sempre detto che non sono un'utopia. Tutto ciò che l'uomo pensa se lo può pensare può succedere. Credo che in un futuro prossimo magari fra 50 anni al posto della carta d'identità, per legge, avremo alla nascita inserito un microchip con i nostri dati per identificarci posando il dito su un apposito rilevatore di chip. Beh può sembrare l'episodio della famiglia di Futurama ma secondo me è il rovescio della medaglia della comodità e della tecnologia... per avere un beneficio si fa un sacrificio. La privacy già non esiste perchè ogni giorno siamo filmati da milioni di telecamere a circuito chiuso quando passiamo sotto i negozi del centro o andiamo a prelevare in banca o giriamo per le strade... Siamo sempre osservati. E, comunque anche quando ci chiamano a casa senza avere l'autorizzazione per fare sondaggi oppure quando ci fanno firmare opzioni mezze obbligatorie, le famose clausole vessatorie, che per far in fretta e per non incrociarsi gli occhi per leggere uno alla fine tende, ahimè, ad autorizzare. Lo stesso facebook è un consenso a esibire la privacy, un consenso consenziente ovviamente".  Comincio questo mio nuovo post, ringraziando l'utente anonimo, che con questo suo modo di esprimere il proprio pensiero, mi ha dato uno spunto importante per approfondire il concetto di privacy. Si è vero ogni volta che diamo il consenso alla privacy mettiamo nelle mani di estranei i nostri dati, ogni volta che facciamo un pagamento telematico, i nostri dati finiscono nei database aziendali delle banche o di altre società.  Effettivamente la considerazione è corretta, la tecnologia ha annullato la privacy, nel senso che la comodità della diffusione dei propri dati, delegati a circuiti telematici, ha di fatto cancellato il concetto di privacy.  Il problema allora si pone in termini differenti, il punto di vista dell'utente anonimo, ci pone nell'ottica dell'etica, cioè della speranza che i nostri dati sensibili, siano affidati in mani consapevoli, siano custodi di questi dati persone consapevoli della delicatezza delle cose che sanno, del fatto che basterebbe un click per cancellare un profilo o rubarne i dati. Un film con Harrison Ford di non molti anni fa che si chiama " Firewall accesso negato", illustrava la storia di uno specialista di sicurezza informatica, al quale veniva sequestrata la famiglia per poter essere ricattabile, e gli veniva chiesto di violare il software da lui stesso creato. La speranza che dobbiamo avere, è quella di poter avere delle persone che fungano di Firewal in senso etico e custodiscano in maniera etica questi dati. Nessuno può sapere se le cose andranno in questo modo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine