Foto FIBA Europe
La 100ª presenza con la maglia della Nazionale è andata in archivio con una sconfitta, ma oggi Gigi Datome è tornato sulla battuta d’arresto di ieri senza farne un dramma.
“Abbiamo perso un’occasione – ha commentato – per passare ai quarti di finale ma abbiamo ancora il destino nelle nostre mani e se alla vigilia dell’Europeo mi avessero detto che saremmo arrivati a giocarci un match così importante per entrare nelle prime otto squadre del Continente ci avrei messo la firma. La Slovenia con noi ha usato bene la taglia fisica a disposizione; non sono immensi come i turchi ma ci hanno messo in difficoltà sotto canestro e sugli esterni mettendoci le mani addosso e spingendo molto. Li conoscevamo per averli affrontati a Capodistria e concedere loro troppi rimbalzi ci ha danneggiato”.
La qualificazione ai quarti di finale passa ora dalla sfida di domani con la Croazia. “Scontato dire che sarà una partita difficile – ha spiegato ancora Datome – anche perché finora non abbiamo mai passeggiato. Il livello ora è ancora più alto del primo girone ma dobbiamo pensare a noi stessi e alla nostra partita. Repesa ci conosce per averci allenato? L’ho avuto 5 o 6 anni fa e sono molto cambiato da allora. Contro la Slovenia per la prima volta non abbiamo condotto noi il ritmo del match ma vogliamo tornare a farlo”.
Resta comunque la soddisfazione per le 100 presenze in azzurro: “Ho esordito in Azzurro nel 2007 (a Bari, amichevole proprio contro la Croazia, ndr) – ha ricordato il capitano – e sto diventando un po’ vecchiotto. Per me è sempre un onore vestire questa maglia e ogni volta sono sensazioni particolari. La più bella? Non vado molto indietro nel tempo, basta tornare a Sassari lo scorso anno. Contro la Turchia è stato fantastico e la schiacciata su Erden rimane la più bella in carriera”.