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Datome: “Roma sempre nel mio cuore. Meglio medaglia Nazionale che rookie dell’anno”

Creato il 18 luglio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Gio. 18/07/2013 – 14:42Gigi Datome ha parlato al rientro stamattina nella Capitale dagli Stati Uniti. L’ala italiana ha firmato un contratto biennale da 3 milioni e mezzo di dollari con i Detroit Pistons.

Queste le sue parole:

E’ una grande emozione per me giocare nel campionato Nba. Un sogno che si realizza. Fortunatamente il numero 13 era libero e quindi lo riprendo. Mi fa davvero piacere giocare ancora con il mio numero.
Voglio ringraziare Roma. Sono stati cinque anni intensissimi. Devo tantissimo alla Virtus, perchè ha investito tutto su di me, quando non era facile farlo. Il club mi ha valorizzato, mi ha fatto crescere. Insomma, senza la Virtus non sarei davvero arrivato a Detroit. I tifosi mi hanno dato la forza. Dopo ogni partita ho visto il pubblico soddisfatto. Per noi è stata un’annata davvero memorabile anche se con qualche delusione. Vado via, ma Roma e la Virtus resteranno per sempre nel mio cuore.

In Nazionale con tanti giocatori di talento se riusciamo a mettere da parte un po’ di ego e con la voglia di sacrificarsi e di lavorare duro possiamo toglierci delle soddisfazioni. E’ un girone tostissimo e la prima partita con la Russia sarà molto importante. Siamo cresciuti tanto quest’anno e dobbiamo replicare lo spirito dell’anno scorso che ci ha fatto arrivare al di là di ogni più rosea aspettativa.
Tra rookie dell’anno e un podio azzurro? Scelgo il podio con la nazionale perchè vorrebbe dire partecipare al Mondiale e perchè il movimento ha bisogno di essere trascinato. Essere votato rookie sarebbe bello per me, ma l’Italia, il movimento ha bisogno di qualcosa di grande perchè è in forte difficoltà. La visibilità deriva dai nostri risultati. Ci aspetta un’estate importante.

Ho sentito Gallo, con cui sto sempre in contatto e sta facendo terapia, e Mago. Con loro il rapporto è più diretto rispetto a Beli. Sono contenti per me, mi hanno dato consigli e gliene chiederò ancora altri perchè l’NBA è un mondo che ancora non conosco.”

Fonte: Ansa.it


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