Il ministro degli esteri Davutoğlu sarà martedì in Siria: una visita cruciale, dopo le dure condanne turche delle nuove stragi compiute - la scorsa settimana - dalle forze armate siriane; dopo l'annuncio delle prime riforme in senso pluralistico - proprio quelle invocate e consigliate dalla Turchia sin dall'inizio della crisi - appena annunciate da Assad. Il primo ministro Erdoğan, che ieri sera ha dato personalmente la notizia dell'imminente missione del capo della diplomazia di Ankara, è stato piuttosto esplicito: "siamo stati fino adesso molto pazienti, ma la nostra pazienza sta per esaurirsi. [...] il nostro approccio per il futuro dipenderà dalle risposte che avremo [martedì]."
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