Era un uomo molto ordinato. Nessuna imperfezione nei suoi gesti. Nessun ritardo a lavoro. Pianificazione giornaliera. Una sera, spezzando il circolo dell’ovvietà quotidiana, incontrò alcuni colleghi. E conobbe lei. Era fuori dal suo ordinario. Una penna di colore diverso nella sua mensola mentale. Come una di quelle gocce che corre sul bordo della tazzina che lui era sempre solito asciugare ma da cui invece si lasciò macchiare volentieri. Fu investito da quello tsunami improvviso di emozioni. Il mattino seguente tutto era come prima, in ordine. Salì sul treno e ripensò a lei, alle scarse possibilità e alla gioia per un bacio. Quando rinsavì si accorse di aver mancato la sua fermata per due stazioni. Non era mai successo ma, invece dello stress, sul viso gli spuntò un piccolo sorriso. Giorno dopo giorno, fermata dopo fermata, arrivò al capolinea e il suo sorriso e i suoi sogni raggiunsero destinazioni che per lui erano sempre state sconosciute. Fuori dal suo ordinario.
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