Rinviata la seduta notturna a oltranza, prevista per ieri sera, per il decreto sul finanziamento pubblico ai partiti. Al termine di una lunga giornata, nel corso della quale i lavori dell’Aula sono stati rallentati dall’ostruzionismo dei 5stelle – che, approfittando dell’impossibilità per il governo dimissionario di porre la fiducia, sono intervenuti a raffica nella discussione degli oltre 200 emendamenti – è stata la presidente della Camera Laura Boldrini ad annunciare la decisione presa all’unanimità dalla capigruppo: tutto rinviato a oggi, con voto finale in tarda mattinata.
I 5 stelle sembrano dunque avere rinunciato all’ostruzionismo (becero e che vuole trascinare l’Italia nel pantano, per la democratica Silvia Velo), anche se non rinunciano a criticare il testo. Su un punto tutti i partiti si trovano d’accordo: il ricorso al decreto legge per una materia tanto delicata non è stata la scelta più opportuna. “Il testo era certamente perfettibile, comunque abolire il finanziamento pubblico è corretto”, ha spiegato Francesco Paolo Sisto, Forza Italia, presidente della commissione Affari costituzionali. Il decreto prevede sostanziose agevolazioni fiscali e la facoltà, a partire da quest’anno, di destinare ai partiti la quota del 2 per 1000 del reddito pro-capite soggetto all’Irpef. L’Aula riprende alle 9.30, le dichiarazioni di voto sono previste per le 12.00.
MC