Il dibattito di questa mattina sul finanziamento ai partiti si è svolto in un emiciclo semideserto, nel quale Movimento 5 stelle e Sinistra e libertà hanno annunciato che ripresenteranno in Aula gli emendamenti respinti in commissione, emendamenti che chiedono – come vuole, all’interno della maggioranza, anche il Nuovo centrodestra – il blocco immediato del flusso di denaro alle forze politiche. Perché, accusa la grillina Paola Taverna ricordando anche il referendum di 21 anni fa, l’impianto dell’intero provvedimento è una truffa.
In base al testo uscito dalla commissione Affari costituzionali, il tetto per le donazioni private è sceso a 100mila euro, i partiti pagheranno l’Imu, spariscono le agevolazioni per le scuole dei partiti e il due per mille scatterà dal 2017. Per la relatrice, Isabella De Monte del Partito democratico, è necessario adottare in tempi rapidi il passaggio a un sistema fondato sulle libere scelte dei contribuenti, che attribuisca ai cittadini un ruolo centrale e una piena attuazione dell’art. 49 della Costituzione. Ma all’interno del Partito democratico il provvedimento non piace a tutti: a schierarsi decisamente contro è l’ex tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti. Che avverte: questo decreto va nella direzione opposta rispetto alla quale si stanno muovendo tutti i paesi democratici.
L’esame degli emendamenti e il voto finale sono previsti per il 18 febbraio.
Redazione Libera e Forte
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