DDL Infrastrutture 2012, parola d’ordine semplificazione, ecco i dettagli

Creato il 30 ottobre 2012 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Il tema delle semplificazioni nelle procedure per le opere pubbliche ritorna (o meglio, torna) in Consiglio dei Ministri, previsto per oggi pomeriggio alle 16:00 con l’esame del DDL Infrastrutture 2012 dopo il nulla di fatto di venerdì scorso.

All’esame dei Ministri dell’Esecutivo una serie di misure di riordino della materia edilizia, degli appalti e dei trasporti, che Ediltecnico.it ha in parte anticipato nei giorni scorsi (leggi Nuovo riordino delle norme sul governo del territorio).

Ma quali sono nel concreto le novità contenute nel DDL Infrastrutture 2012? C’è l’imbarazzo della scelta: si va dalla bancabilità dei progetti ai bandi tipo, dal riordino del Codice dei contratti pubblici al ritorno del debàt public, ossia la consultazione pubblica preliminare prima di dare avvio a opere pubbliche di particolare rilevanza.

Andiamo con ordine.

Più facile la bancabilità dei progetti nel PPP
Tra le principali misure contenute nel DDL Infrastrutture 2012 si segnalano una serie di misure per favorire la bancabilità dei progetti di opere pubbliche realizzate in partenariato pubblico privato.

In questo senso, in maniera analoga a quanto avviene per gli appalti superiori ai 20 mln di euro, le amministrazioni aggiudicatrici hanno la facoltà di consultare in via preliminare gli operatori economici invitati alla procedure ristretta per l’affidamento della concessione sugli atti posti a base di gara con riferimento specifico agli aspetti relativi alla bancabilità del progetto protagonista della gara d’appalto.

Altro elemento che dovrebbe impedire stop improvvisi all’esecuzione delle opere per mancanza di risorse, il maggior coinvolgimento del sistema bancario nelle operazioni di partenariato già a partire dalla fase di gara per individuare il concessionario. Tutto questo per superare le frequenti problematiche dovute alla presenza di schemi di convenzione, piano economico-finanziari o altro che minano la bancabilità dei lavori.

Sul rafforzamento dell’affidabilità dei bandi di gara per aumentare la trasparenza e diminuire i contenziosi, il DDL Infrastrutture mira all’introduzione di opportuni Bandi Tipo che sono già in lavorazione (leggi anche Determinazione AVCP 4/2012, tutti i particolari del Bando Tipo).

Cipe: procedure di approvazione del progetto preliminare più rapide
Vengono previsti intervalli di tempo più brevi per accelerare la nuova procedura di approvazione unica da parte del Cipe del progetto preliminare, già previsto dall’art. 169-bis del Codice dei contratti pubblici introdotto dal d.l. 201/2011.

VIA per le infrastrutture di interesse strategico
Oltre all’introduzione dal 1° gennaio 2013 della Commissione Unica per i procedimenti ambientali, già prevista nel testo della Legge di Stabilità 2013, il DDL Infrastrutture 2012 propone di rendere la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale compatibile con la riduzione dei termini stabiliti (60 giorni) per la conclusione della conferenza dei servizi propedeutica all’approvazione del progetto preliminare delle infrastrutture di interesse strategico. Ricordiamo che, attualmente, è previsto un parere del Ministero dell’ambiente entro 90 giorni.

Torna il Débat Public
Da registrare anche l’introduzione nel testo del DDL Infrastrutture 2012 della consultazione pubblica con “finalità di elevare il grado di tempestività e accuratezza della informazione pubblica sugli interventi infrastrutturali e di promuovere un più alto livello di consenso sociale e di partecipazioni delle popolazioni interessate alle scelte progettuali e insediative”. Per tutti i dettagli sulle caratteristiche di questo strumento, rimandiamo al post Torna la consultazione pubblica nel ddl infrastrutture 2012.

Riduzione del consumo di suolo e riordino della normativa edilizia
Più ristrutturazioni e meno costruzioni nuove. Si potrebbe sintetizzare così la previsione contenuta all’art. 11 del DDL Infrastrutture 2012, che prevede un alleggerimento del contributo di costruzione in favore degli interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio obsoleto in luogo delle nuove costruzioni (per i dettagli leggi Contributi di costruzione leggeri per il recupero edilizio nel ddl infrastrutture).

Sul tema del riordino della disciplina edilizia, l’articolato oggi all’esame del Consiglio dei Ministri prevede lo strumento della delega legislativa per l’emanazione di uno o più decreti che andranno a incidere pesantemente sulla materia delle costruzioni e dell’urbanistica. Su questo tema rimandiamo, per i dettagli, all’intervento dell’arch. Mario Di Nicola, pubblicato oggi.


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