Il Decreto Cultura ha ricevuto giovedì scorso il via libera da parte del Consiglio dei Ministri: si tratta di un decreto legge pronto a provocare una rivoluzione copernicana nella materia, edificando un importante cambiamento nel rapporto tra pubblico e privato. “Si tratta di misure urgenti che si inseriscono però all’interno di un attento percorso di consultazione e possiedono straordinarie potenzialità” ha spiegato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, delineando i temi centrali contenuti nel provvedimento.
ArtBonus, piano strategico per i beni culturali, snellimento esemplificazione del Grande Progetto Pompei, sono alcuni dei temi più importanti definiti dalle norme del decreto. Ma ecco la lista sintetica dei punti-cardine costituenti il “core” normativo e programmatico del Decreto Cultura per ciò che riguarda le materie che interessano maggiormente i lettori di Ediltecnico.
- Semplificazioni delle procedure per il Grande Progetto Pompei: ovvero conferimento di poteri al Direttore Generale idonei a velocizzare le procedure esecutive degli investimenti e nuove assunzioni per accelerare il cammino di una progettazione snella ed efficiente.
- Misure volte a favorire il mecenatismo culturale (c.d. ArtBonus): credito di imposta al 65% per 2014 e 2015 (con un decalage al 50% nel 2016) per quanto riguarda le erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici o per la realizzazione di nuove strutture o il restauro e il potenziamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri pubblici. Soprannominato icasticamente “ArtBonus”, il credito sarà riconosciuto a persone fisiche, ad enti senza scopo di lucro (per una cifra non superiore al 15% del redito imponibile) e a soggetti titolari di reddito d’impresa (entro i limiti del 5 per mille dei ricavi annui). Sono inoltre previsti interventi rilevanti in materia di trasparenza sulle donazioni e nuove strutture idonee a supportare le attività di fundraising e crowdfunding (per saperne di più su queste nuove metodologie di finanziamento collettivo leggi l’interessante post Crowdfunding, Bologna: una nuova strada per la cura del patrimonio artistico sul portale di Ediliziaurbanistica.it).
- Organizzazione e funzionamento delle fondazioni lirico-sinfoniche: incremento di 50 milioni di euro della dotazione del fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti trentennali alle fondazioni che hanno presentato il piano di risanamento.
- Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” e misure relative al finanziamento: entro la data del 31 dicembre di ogni anno sarà adottato un piano strategico per i grandi progetti sui beni culturali. Attraverso questo strumento si potranno individuare beni o siti di eccezionale interesse per i quali risultano imprescindibili interventi di restauro e valorizzazione. Tra le misure inerenti a questo tema specifico sono previste anche l’eliminazione del limite di 100 milioni per investimenti in favore dei beni culturali e il ripristino del 3% delle risorse aggiuntive previste per opere infrastrutturali, con una parte di questa quota destinata a finanziare fino al 2016 progetti di attività culturale promossi dagli Enti Locali nelle proprie periferie urbane.
“Non parliamo di sponsorizzazioni – ha spiegato il Ministro Franceschini in riferimento alla norma che ha suscitato più clamore, ovvero le detrazioni per i cosiddetti “mecenati” – ma di privati che vogliono donare al pubblico fondi per restauri. Oggi la detrazione è insignificante mentre con questo passo in avanti ci mettiamo al fianco di paesi come la Francia che hanno creato il mecenatismo con risultati formidabili“. Mentre il Presidente del consiglio Matteo Renzi ha twittato, con il consueto estro comunicativo “#Italiariparte approvato il decreto Cultura molto interessante #artbonus. Prossime settimane il disegno di legge delega del settore”. Si attende di vedere come verranno sviluppati gli elementi centrali dell’importante provvedimento.