Il mondo moderno si muove velocemente, ci stordisce bombardandoci di stimoli e la tecnologia trionfa, eppure, ogni tanto qualcosa esce dal coro frenetico e rimbalza nei media in mezzo alla confusione, al movimento e al rumore del mondo odierno. Una storia di amore e basta. Raccontata dal Tg2. La sua storia ha commosso l’Italia, il cane Tommy che aspettava il ritorno della sua padrona adesso purtroppo è morto, anche lui.
Si è lasciato andare, piano piano ed è morto.
Tommy il meticcio di 13 anni che ha scosso gli animi, spesso insensibili degli umani. Ha turbato le coscienze con la sua storia. Viveva con Maria in un paesino in provincia di Brindisi e con la padrona condivideva tutto. Casa, abitudini e anche la chiesa. Poi l’ha accompagnata al funerale perché Maria si sia spenta tre mesi fa all’età di 57 anni. La cerimonia funebre della donna, si è tenuta nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, a San Donaci e da quel giorno, Tommy ha continuato ad andare in chiesa, tutti i giorni come faceva sempre con la sua Maria.
Piangeva e aspettava ai piedi dell’altare. Voleva tornare a casa con lei. Fedele amico inconsolabile. Attendeva seduto al centro della chiesa o più discretamente da un lato, come qualsiasi altro fedele, sta
zionava nei pressi dell’altare e ascoltava la funzione religiosa, accolto dai sacerdoti, ma aveva uno scopo in più, attendeva la sua Maria.Il paese si è stretto attorno a lui, commosso lo ha adottato. I bambini gli hanno trovato un posto dove dormire, riceveva coccole e attenzione da tutti. Era il cane di tutti. Divenuto anche una celebrità. Ma non c’è stato nulla da fare. Tommy voleva solo una cosa che non poteva avere, la signora Maria, come negli amori più forti e si è spento nel sonno. Stava male da qualche giorno. Domenica era stato ricoverato in una clinica ormai in fin di vita e il mondo del social network era impazzito con messaggi di sostegno e incoraggiamento a lui e a chi se ne occupava adesso. I messaggi si sono moltiplicati, da tutto il mondo ma lui, ora non li sente più. È accanto alla sua Maria, colei che in vita ha combattuto con il cuore e con l’anima per far sì che tutti i cani abbandonati come Tommy avessero momenti felici. Ora grazie al suo Tommy ha dato l’ennesimo segnale che il mondo animale non è ad uso e consumo degli interessi umani. Coabitiamo nel mondo e assieme dovremmo rispettarci.
Continuiamo a definirci “padroni” degli animali e loro seguitano a rimandarci indietro prove inconfutabili di fedeltà e amore sconfinato, non sarebbe il caso di metterci sullo stesso piano e condividere il percorso della vita alla pari? Ammettere e applicare l’indissolubilità fra il discorso sui diritti umani e quello sui diritti di ogni altro essere senziente potrebbe esssere un nuovo inizio di civiltà. Smettere con le barbarie su di loro perpetrate sarebbe un passo in avanti rispetto ai barbari Paesi che ancora giudicano ” normalità ” la sofferenza , la tortura , la morte data per strada, la vivisezione, lo sfruttamento estremo, come avviene in fondo, anche nei Paesi in cui c’ è una guerra!